Avellino – “Una polveriera pronta ad esplodere”. “Falso. Sono affermazioni non conformi alla verità e che configurano un procurato allarme”. È scontro tra il segretario generale del Sappe, Donato Capece, e la direttrice del carcere di Avellino, Concetta Felaco, dopo che il sindacato autonomo della polizia penitenziaria ha denunciato la presa in ostaggio di due agenti, avvenuta ieri mattina, da parte di due detenuti reclusi nel reparto isolamento dove stanno scontando una condanna per spaccio di droga.
La versione fornita dal segretario nazionale e confermata dalla vice segretaria regionale del Sappe, Maria Anna Argenio, agente penitenziaria in servizio a Secondigliano (Napoli), secondo la direzione del carcere di Avellino non avrebbe alcun fondamento. E la stessa direzione starebbe predisponendo un dettagliato rapporto per spiegare come sono andati veramente i fatti.
Da parte sua, il sindacato non fa marcia indietro: “La situazione ad Avellino è incandescente. Siamo stanchi di registrare continui atti e comportamenti violenti da parte dei detenuti che mettono ogni giorno a rischio l’incolumità delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria”. Capece conferma che ieri mattina due detenuti, armati di un coltello rudimentale ricavato dalle lamette per la barba, si sono asserragliati all’interno del reparto prendendo in ostaggio due agenti, poi liberati dall’intervento degli altri colleghi in servizio.
Lo stesso sindacato conferma la rissa esplosa sempre nella mattinata di ieri nel reparto isolamento, dove sono ospitati detenuti ritenuti pericolosi, a fatica sedata dai pochi agenti in servizio e l’episodio che ha visto un detenuto, con problemi psicologici, riuscire a salire sul tetto dell’infermeria, dove si trovava ricoverato, minacciando atti autolesionistici. Un detenuto insieme agli agenti lo ha convinto a desistere. Sono 162 gli agenti in servizio nel carcere di Avellino, cinquanta in meno di quelli previsti dalla pianta organica, rispetto a 560 detenuti.