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Avellino – Il peso di un “no” non è sempre uguale. Dietro ogni rifiuto si nascondono motivazioni diverse e quelle che hanno spinto David Dei a rinunciare all’incarico all’Avellino sono da libro cuore. L’ex estremo difensore originario di Arezzo, con trascorsi con Fiorentina, Ancona, Pistoiese, Crotone e Triestina per un totale di quasi oltre 250 partite giocate tra i professionisti, avrebbe dovuto seguire Massimo Rastelli nella nuova avventura da allenatore dei biancoverdie, invece, si è visto costretto a mettere in stand-by l’opportunità di tornare a essere il preparatore dei portieri della società irpina.

Dei, che ha sempre fatto parte dello staff del tecnico di Torre del Greco, da più di dieci anni lo segue da fidato preparatore dei portieri (Portogruaro, Avellino, Cagliari, Cremonese, Spal, Pordenone le panchine su cui si è seduto) ha spiegato con un post social quel “no” pronunciato a denti stretti a Rastelli. In questo momento per l’ex portiere ci sono cose più importanti da curare, affetti da non trascurare, il bisogno di ricambiare un amore che dura da 17 anni. La dimostrazione, semmai ce ne fosse stato bisogno, di come un amico a quattro zampe diventi “uno di famiglia“.

Si, perché Dei ha deciso di dedicarsi alla “mia vecchia cagnolina che tanto mi ha dato e che adesso ha bisogno di me non essendo più autosufficiente in quasi niente“. Una scelta dettata dal cuore, anche a costo di rinunciare a una chiamata di lavoro. “Sono e saranno giorni per me particolarmente difficili, probabilmente i più difficili della mia vita se si escludono i lutti familiari che mi hanno colpito“, ha proseguito Dei, sottolineando come il legame con la sua cagnolina sia qualcosa di unico.

Un qualcosa che forse solo chi ha o ha avuto un amico a quattro zampe potrà capire fino in fondo, ma sta di fatto che, per il momento, il ritorno in Campania passa in secondo piano per il classe ’74 che in carriera ha vestito la maglia del Benevento per due stagioni.