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A tre passi dall’apoteosi. A tre passi dalla leggenda. A tre passi da un sogno che una città, una provincia, un popolo intero custodisce nel cuore da troppo tempo. L’Avellino è arrivato fin qui con la forza di chi non ha mai smesso di crederci. Con la fame di chi ha sofferto, ha lottato, ha resistito. Cinque anni di rincorsa, di delusioni, di notti amare e di giorni in cui l’orgoglio era l’unica cosa che restava da difendere.

Oggi non è un giorno qualunque. Oggi il Partenio-Lombardi torna a pulsare come solo nei momenti che contano davvero. Più di diecimila cuori biancoverdi riempiranno ogni spazio, ogni gradino, ogni silenzio. E se la capienza lo avesse permesso, sarebbero stati il doppio. Perché quando chiama l’Avellino, nessuno resta a casa. E’ bastata meno di mezz’ora per registrare l’ennesimo sold out. Tre partite. 270 minuti per blindare un sogno. Oggi contro il Monopoli, poi Sorrento e Altamura. Una marcia che profuma di storia, ma che impone massima attenzione, sacrificio totale, cuore infinito.

La classifica dice +2 sull’Audace Cerignola. Un vantaggio sottile, prezioso, ma mai sufficiente per chi sa che nulla è facile, soprattutto da queste parti. Perché ad Avellino si è sempre abituati a guadagnarsi tutto. Col sudore, con la fatica, con l’anima.

Raffaele Biancolino lo sa. L’uomo scelto per guidare questa cavalcata lo sa bene. Ma oggi dovrà farlo senza il suo attaccante più in forma, Patierno, squalificato dopo la doppietta da urlo a Catania. E con i dubbi legati alle condizioni di Iannarilli e D’Ausilio, guerrieri acciaccati ma pronti a stringere i denti fino all’ultimo secondo utile.

Iannarilli è pronto a stringere i tra i pali, pronto a difendere i sogni di un popolo. Marson resta comunque in allerta. Dentro Panico e Russo davanti, pronti a rincorrere ogni pallone, ad aggredire ogni spazio, ad inventare qualcosa che possa spostare gli equilibri. Con Lescano lì davanti, uomo d’area, uomo d’istinto, uomo da gol pesanti.

Sarà una battaglia. Una di quelle che all’Avellino piacciono. Una di quelle che non si vincono solo con la tecnica, ma con il cuore, con la fame, con la voglia di non mollare mai. Il Partenio-Lombardi è pronto a diventare un vero inferno biancoverde. La Curva Sud ha preparato una coreografia che promette brividi. Ma più di ogni cosa, stasera parleranno il campo, il sudore, gli occhi di chi scenderà in battaglia per un solo motivo: portare più in alto possibile la maglia con il lupo sul petto. Perché questa non è solo una partita.