Stefano Tacconi per la prima volta in tv. L’ex portiere dell’Avellino e della Nazionale, tra le altre, si è raccontato a Verissimo dopo l’aneurisma celebrale che lo ha colpito nell’aprile del 2022. “Dopo il coma, di cui non ricordo niente, la riabilitazione, nonostante fossi stato un atleta, è stata molto dura – spiega – Tacconi – Mia moglie e la famiglia mi hanno sostenuto e sono stati molto importanti. Poi sono stato a San Giovanni Rotondo e mi sono state dietro tante persone brave. Ho lavorato tantissimo”.
“Il medico che mi ha operato ha detto non so se arriverà a domattina. Sono frasi forti da sentire, è stata dura ma mia moglie ha resistito senza mai mollare. Adesso che sono tornato a casa mi sta dietro, mi cura e mi guarda – racconta – Non mi fanno toccare il vino e non mi fanno fumare. Se ci provo mi danno delle sberle e io gli dico di stare attenti alle vene della mia testa – conclude – Mi dicono che devo stare attento perché può tornare l’emorragia, ed è quello che mi fa un po’ più paura, perché io non sto mai fermo”. Con la maglia dell’Avellino, Tacconi ha fatto il suo esordio in Serie A nella stagione 1980/81 agli ordini di Luís Vinício. Rimase in Irpinia per un triennio, con un’interpretazione spregiudicata del ruolo ed emergendo, insieme a elementi come Barbadillo, Carnevale, De Napoli, Favero, Juary e Vignola, tra i maggiori talenti portati alla ribalta durante gli anni 1980 dalla provinciale biancoverde del commendatore Antonio Sibilia.
Apprensione per Tacconi: l’ex portiere dell’Avellino ricoverato in prognosi riservata