Tempo di lettura: 2 minuti

“Eravamo nati da pochi mesi quando l’8 ottobre 2021, in concomitanza dell’assemblea dei soci dell’Alto Calore presso lo spiazzale di Hotel de la Ville, avevamo preso parte a un presidio contro la privatizzazione dell’acqua oggi pubblica”, esordisce così il circolo Legambiente Avellino – Alveare a poche ore dalla prossima assemblea dei soci di Alto Calore.

Oggi pomeriggio infatti, i sindaci dei comuni che detengono le quote dell’azienda si riuniranno per scegliere chi sarà il prossimo amministratore unico che andrà a ricoprire il posto del dimissionario Michelangelo Ciarcia. “Lo avevamo ribadito oltre due anni fa e lo ripetiamo oggi: sull’Alto Calore no a una privatizzazione e no al proseguimento di una gestione fallimentare come quella vista finora”.

“Il referendum del 2011 è un crocevia sacrosanto che va applicato senza se e senza ma. Siamo consapevoli – continua il circolo territoriale della Legambiente – che l’Alto Calore oggi sta vivendo una delle fasi più delicate della sua storia”. “Questo rafforza ancora di più la tesi di noi associazioni e comitati che da anni stiamo portando avanti queste battaglie: serve una scelta responsabile, di programmazione e di lungimiranza”.

L’appello di Legambiente Avellino è rivolto proprio ai sindaci irpini che nel pomeriggio del 21 marzo sceglieranno il nuovo amministratore unico di Alto Calore. “Auspichiamo sia una figura tecnica e non politica. Oggi serve più che mai un profondo conoscitore del sistema integrato di gestione delle acque e soprattutto una persona che è consapevole del funzionamento e della gestione, così come dei pregi e dei difetti di Alto Calore”.