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La giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite a memoria della Convenzione di Ginevra del 1951 sul diritto dei rifugiati, rappresenta uno strumento di memoria collettiva per ribadire la portata universale di quello che è un diritto soggettivo perfetto, sancito anche dall’art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, a richiedere asilo in uno Stato diverso da quello di provenienza.

Nella Giornata mondiale del rifugiato, le associazioni e il sindacato, anche internazionale Ituc, chiedono diritti e protezione sociale con iniziative in Italia e in tutto il mondo. Le attuali politiche italiane ed europee ormai si pongono in netto contrasto con la ratio espressa dalle Convenzioni internazionali, con il senso stesso del diritto d’asilo quale diritto fondamentale dell’ordinamento internazionale, praticando politiche di respingimento illegali, attraverso strumenti di esternalizzazione e controllo delle frontiere che impediscono l’effettivo esercizio del diritto d’asilo ed, in quest’ottica, riteniamo oltraggioso celebrare per un giorno ciò che il nostro Paese disconosce, ostacola e reprime tutti gli altri giorni dell’anno.

Sono queste le ragioni per cui Arci Avellino APS, Legambiente Avellino,Camera del Lavoro Territoriale CGIL di Avellino e l’Associazione Don Tonino Bello ODV hanno deciso di rappresentare l’ipocrisia italica ed europea che dovrebbe consumarsi il 20 giugno prossimo, all’indomani dell’ennesimo naufragio, costato la vita a troppe persone, da parte di una comunità internazionale che, consapevolmente e dolosamente sceglie di disattendere gli obblighi internazionali sulla salvaguardia della vita in mare e sul diritto d’asilo.

Un flash mob a piazza Libertà, una rappresentazione simbolica di come l’Italia e l’Europa uccidono uomini, donne e bambini in mare, annegando le speranze di una vita migliore, arrogandosi il diritto di decidere chi vive e chi muore in un mondo in cui le lotte per il potere che si avallano in maniera più o meno ufficiale sono la causa di quel fenomeno migratorio che si vorrebbe occultare ed eliminare.