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La sezione provinciale di Avellino dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, questa mattina ha ricordato con una Santa Messa alle ore 10.30 nella Chiesa del SS. Rosario(Corso Vitt. Emanuele, ad Avellino), l’80° anniversario dell’eccidio di Teverola(CE), in cui morirono due civili, 5 militari e 14 carabinieri, tra cui il nostro concittadino Michele Covino di soli 22 anni, a pochi giorni dalla firma dell’armistizio tra gli Alleati ed il governo italiano.

La pace sembrava a portata di mano, invece “gli italiani vissero allora una lunga e dura tragedia collettiva che scavò profondamente le coscienze, segnando in modo indelebile il destino di molti. Privo di ogni direttiva, il nostro esercito fu lasciato allo sbando e migliaia di soldati provvidero personalmente alla loro salvezza o a fare ritorno individualmente a casa”.( Eroi per la Patria. Michele Covino. Medaglia d’Argento dei carabinieri. ABE Edizioni,1998).
Michele Covino era figlio di Domenico Covino e Angelamaria Piantedosi, abitava a ctr Borghe ed era coltivatore, conduttore in proprio di un fondo agricolo. Faceva parte dei Carabinieri a piedi della stazione Napoli-Porto.

I Carabinieri, in quei giorni, cercarono di difendere la città e le sue infrastrutture. Uno dei reparti, guidato dal maresciallo Carlo Azan, aveva attaccato con successo il nucleo tedesco che presidiava il palazzo Reale. Michele Covino era a difesa del palazzo dei Telefoni; la sorte non gli arrise, tanto che , dopo violenti scontri a fuoco, fu catturato nella stessa caserma, insieme ad altri commilitoni, il giorno 11 settembre e fucilato il giorno 13 settembre a Teverola (CE); non aveva ancora compiuto i 22 anni d’età.

Il 26 aprile 1998 il sindaco Francesco Cocozza ed il presidente del Senato on. Nicola Mancino, d’intesa con l’Arma dei Carabinieri, intitolarono, nel corso di una solenne cerimonia, la locale Caserma alla memoria del carabiniere Miche Covino. Nello spazio antistante la caserma il parroco, don Ugo Della Camera, benedisse una lapide commemorativa. Al carabiniere Miche Covino e ai suoi compagni, è stata altresì dedicata una lapide posta sulla facciata della Prefettura di Avellino, la caserma dei Carabinieri di San Nicola La Strada ed un’aula della Scuola Elementare di S. Martino Valle Caudina. Il Capo Provvisorio dello Stato gli concesse la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Ancora oggi è utile e doveroso ricordare il suo sacrificio.