«Una testimone accusa in aula tre carabinieri sostenendo che, nel corso di un interrogatorio, le avrebbero messo in bocca parole che non ricorda di aver pronunciato. Il tutto perché uno degli imputati del processo “Aste Ok” le avrebbe promesso “un’imprecisata somma di denaro “in concorso e d’intesa con un noto avvocato“. E chi è, secondo le accuse, costui? Carlo Taormina». E’ quanto si legge Fatto Quotidiano nel pezzo firmato da Valeria Pacelli. L’avvocato romano è il difensore di Gianluca Formisano (nuovamente indagato).
Taormina è indagato a Napoli per concorso in calunnia, falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari con l’aggravante di “aver commesso i fatti al fine di agevolare un’associazione camorristica”. Accuse pesanti, da dimostrare, di fronte alle quali l’avvocato si dice “esterrefatto”.
LA VICENDA. Carlo Taormina si sarebbe dato da fare per far cambiare versione ad una testimone, Daniela Marra, anche lei indagata, che in aula, ascoltata il 30 settembre e 28 ottobre 2022 nel processo Aste Ok (chiuso con l’ordinanza di remissione degli atti alla Dda per una nuova imputazione) aveva ritrattato quanto dichiarato ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino. Il nome di Taormina – appunto – viene fuori dal decreto di perquisizione del primo luglio 2024 del pm Henry John Woodcock a carico di Daniela Marra.