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La Commissione Speciale Aree interne del Consiglio regionale della Campania questa mattina ha tenuto un’audizione con gli imprenditori agricoli e i sindaci delle aree interne presso la Sala Conferenze “Montevergine”, nella Sede della Regione Campania, al Centro Direzionale di Collina Liguorini, Avellino.
 
Il Presidente Michele Cammarano, consigliere del M5S, ha dichiarato: “La Commissione Aree interne non ha il potere di formulare leggi direttamente, ma ha un compito importante: accendere i riflettori sui problemi delle aree interne e portarli all’attenzione del Governo centrale e regionale  in qualche modo, si fa portavoce delle piccole realtà, come i borghi, che spesso restano inascoltati. Abbiamo elaborato una serie di proposte di legge che sono già state presentate in Consiglio regionale e stiamo portando avanti una serie di audizioni itineranti, come questa, per ascoltare direttamente le associazioni agricole e imprenditoriali, al fine di capire come formulare una legge nazionale. Sei regioni hanno già aderito a questa proposta, e noi, come regione proponente, la sottoponiamo al Governo centrale per modificare alcuni parametri, come quelli relativi alla scuola e alla sanità, che devono essere adattati alle esigenze delle aree interne”.
Il Vice Presidente Livio Petitto, capogruppo di Moderati e Riformisti: “Solo cambiando radicalmente la governance regionale si potrà intervenire incisivamente per il riscatto delle aree interne campane. Insieme al Presidente  ci siamo attivati affinché il confronto si tenesse in loco, (e lo faremo in tutte le province campane) coinvolgendo anche le Associazioni del settore agricolo firmatarie del Protocollo d’intesa proprio con la Commissione aree interne per il rilancio del comparto e, in generale, di tutto un territorio che sconta gravi carenze.

Infrastrutture, sanità, emergenza idrica: ho ricordato che solo l’Eda di Salerno ha presentato le schede per il rifacimento delle reti idriche per intercettare i fondi Pnrr, risorse che avrebbero consentito anche all’Alto Calore non solo di creare un servizio efficace ed efficiente per i cittadini, ma anche di abbattere i costi delle bollette. Ed invece siamo arrivati in ritardo pur avendo i progetti, perdendo circa 200 milioni di euro, ennesimo segnale di una gestione di una parte politica che pensa solo all’occupazione delle caselle e del potere”.
 

Presente anche il sindaco di Avellino, Laura Nargi:Da una parte il potenziamento dei servizi pubblici, dall’altra uno sviluppo economico ed occupazionale sostenibile, fondato sulla valorizzazione delle grandi potenzialità ambientali di questo territorio. Solo così possiamo restituire appetibilità e vivibilità alle nostre aree interne”.
Nel suo intervento, la fascia tricolore del capoluogo è partita da una premessa fondamentale: «Ragionare dello sviluppo nostre Aree interne vuol dire affrontare alla radice il tema cruciale del futuro stesso della nostra Irpinia. Come ben sappiamo, questo territorio vive ormai un processo di desertificazione umana che ci vede perdere ogni anno 2.000 abitanti, cioè l’equivalente di un piccolo comune, e che coinvolge anche il capoluogo. – ricorda – Costruire insieme una proposta di legge che migliori la governance delle aree interne è dunque un obiettivo vitale per tutti noi, e per questo ringrazio il presidente della commissione speciale sulle Aree interne, Michele Cammarano, e tutti gli altri componenti per la sensibilità e per la disponibilità dimostrate».
Nargi non ha dubbi: «Implementare il trasporto pubblico locale, i collegamenti su ferro, la sanità pubblica e i servizi scolastici è indispensabile perché le famiglie decidano di restare, di stabilirsi qui, elevando la propria qualità della vita. Ma anche per offrire ai visitatori un territorio sempre più accogliente ed attrezzato e dunque per rilanciare il turismo.   Allo stesso modo, insieme agli imprenditori, alle forze sociali ed alle associazioni di categoria, le istituzioni devono collaborare perché gli investimenti pubblici siano indirizzati alla promozione delle nostre filiere di qualità, che già esistono, per uno sviluppo duraturo. E queste due grandi priorità sono alla base, ormai da molti anni, del ragionamento istituzionale avviato in Irpinia, con la Regione ed il Governo, a partire dal Progetto Pilota fino all’attuale Strategia nazionale per le aree interne (Snai)».

Il sindaco di Avellino si rivolge, nel primo caso, alla Regione ed al Governo, «cui spettano – ricorda – le competenze sull’organizzazione dei servizi pubblici». Quanto al tema economico ed occupazionale, la fascia tricolore è chiara: «Bisogna scommettere con forza sulle nostre produzioni di pregio e sulla filiera dell’agroalimentare, che a sua volta è strettamente legata a quella del turismo sostenibile, ed immaginare meccanismi di protezione per le nostre imprese ed investimenti mirati. Il dato positivo, riportato dall’ultimo rapporto di Coldiretti, è che i nostri giovani mostrano un interesse crescente verso questo settore. L’Irpinia è terra di produzioni vitivinicole di grande pregio, di olio, terra di grano, di nocciole e castagne di elevata qualità. Ma anche di prodotti dolciari come il torrone, di salumi e di formaggi. Vantiamo un’agricoltura ricca che, anche grazie all’innovazione tecnologica vissuta in questi anni, ha saputo rinnovarsi e vincere le sfide del mercato, soprattutto internazionale, con performance rilevanti sulle esportazioni, anche fuori dall’Europa. Un’Irpinia, insomma, che sa farsi conoscere nel mondo».