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“Antifascismo = Mafia“. Questo striscione è stato esposto in classe da alcuni studenti anche nelle scuole di Avellino. Gli autori del gesto sono studenti militanti del Blocco Studentesco di Avellino, l’organizzazione giovani di estrema destra che risponde a CasaPound. Gli istituti coinvolti di Avellino sono il Liceo Colletta, il Liceo Imbriani, il Liceo Mancini e l’Istituto Amabile.
L’episodio non è rimasto confinato tra le mura della scuola. La Cgil e la Rete degli Studenti Medi hanno espresso sdegno, definendo lo striscione «una provocazione mirata a influenzare negativamente le menti dei più giovani».
Rifondazione comunlsta in una nota: “Riteniamo questo gesto di una gravità inaudita per molteplici ragioni. Innanzitutto, per il messaggio stesso che esso veicola: uno slogan provocatorio, antistorico e profondamente mistificatorio che equipara l’antifascismo alla mafia. Si tratta di un’offesa intollerabile alla memoria della Resistenza, dei partigiani e di tutti coloro che hanno lottato e sacrificato la propria vita per liberare il nostro Paese dalla barbarie nazifascista e per costruire una società democratica fondata sui valori di libertà, uguaglianza e giustizia sociale. Questa ignobile equiparazione offende anche la memoria di chi ha pagato con la vita il proprio impegno antifascista e la lotta contro la mafia, come Peppino Impastato o Pio La Torre e tanti altri, dimostrando quanto siano in realtà incompatibili e opposte queste due realtà. In secondo luogo, la gravità è amplificata dal luogo in cui tale azione è stata compiuta: le istituzioni scolastiche pubbliche, luoghi deputati alla formazione dei cittadini del futuro, alla trasmissione dei valori democratici e costituzionali, al confronto civile e al rispetto reciproco.
Interviene anche Roberto Montefusco, Segretario provinciale Sinistra Italiana Avellino: “Le immagini dei militanti di Blocco Studentesco che in alcune scuole avellinesi hanno esibito il loro striscione non possono non inquietare, preoccupare, indignare. Sia per il contenuto di quelle parole, che equiparando l’antifascismo alla mafia profanano quella scuola che dovrebbe essere un tempio laico custode della Costituzione e, quindi, di quell’ antifascismo su cui essa si fonda.
Ma preoccupano ancor di più perchè sono l’ennesimo segno dello spirito di questi tempi, nei quali ogni giorno si oltrepassano confini che mai andrebbero superati, nei quali ogni giorno si tenta di riscrivere una storia che ha stabilito per sempre torti e ragioni, nei quali vengono sdoganati simboli, parole, rituali, che sono al di fuori di ciò che può essere ammesso e consentito in un sistema democratico.
Quello che è accaduto non può essere sottovalutato. Deve interrogare tutti, a partire dalla comunità scolastica ed educativa irpina, e tutto il nostro tessuto civile e sociale
Tra poche settimane celebreremo gli ottant’anni dalla Liberazione d’Italia dal nazifascismo: questi fatti impongono ancor di più che quella ricorrenza venga vissuta come un faro necessario sul presente e sul futuro”.