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Alto Calore, il Comitato Acqua bene comune dispensa cautela sul nuovo concordato

"Restiamo in campo a difesa della gestione pubblica"

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Anche il 21 dicembre 2018 era un venerdì prima di un lunedì di festa. Quel venerdì tutto era stato deciso in silenzio e se non fosse stato per Padre Alex Zanotelli, che ci avvisò di cosa stava accadendo, ci saremmo accorti troppo tardi che lo Statuto della storica Azienda Alto Calore, gestore del servizio idrico irpino, veniva modificato per aprire le porte ai privati.

Da quel 21 dicembre 2018 al 28 aprile 2023 tante sono state le iniziative messe in campo dai cittadini irpini unitisi in Comitato per difendere la gestione pubblica del servizio idrico. Iniziative che hanno avuto tutte il pregio di tenere alta l’attenzione sul tema e hanno raggiunto il risultato di convincere anche coloro che avevano preparato l’ingresso dei privati che se un territorio ha una sola risorsa essa deve essere gestita da un soggetto pubblico.

Si sono susseguite tante proposte per il rifacimento delle reti e per rendere più efficienti le infrastrutture e la gestione aziendale. Attraverso un percorso tortuoso e probabilmente indirizzato a soddisfare obiettivi diversi e residuali per l’Irpinia, ben tre mesi dopo la scadenza dell’8 febbraio prevista per legge, il Presidente della Regione De Luca ha firmato, in veste di Commissario, il decreto di affidamento del servizio idrico irpino per 5 anni ad Alto Calore. Il 28 aprile tutti a gran voce hanno festeggiato ma è grazie all’irruzione dei cittadini nell’assemblea del 2018 che oggi l’affidamento è a beneficio di una Società completamente pubblica. E, purtroppo, va sottolineato che questa non è stata una conquista della politica irpina che in quasi 5 anni non ha messo in campo le azioni necessarie per rifinanziare l’azienda ed eliminare le storture che hanno causato tante perdite di risorsa ed economiche.

Pertanto, l’affidamento viene percepito come una “concessione” del Governatore all’interno del percorso di scissione di ambiti e l’avocazione alla Regione del servizio di captazione delle fonti irpine. Anche il nostro Comitato festeggia l’avvenuto affidamento ad Alto Calore e che, in quanto soggetto pubblico, ci consente di affermare di aver raggiunto lo scopo costitutivo.

Ma continueremo a monitorare l’attuazione del Concordato e ogni azione che possa ricondurre all’equilibrio gestionale ed economico-finanziario dell’Alto Calore. E terremo alta l’attenzione sulla gestione della risorsa acqua in Irpinia sollecitando la politica locale ad essere protagonista piuttosto che farsi trascinare a strascico da figure apicali.