Tempo di lettura: 2 minuti

Al termine di una stagione da incorniciare, Mario Aiello, direttore sportivo dell’Avellino, ha raccontato l’emozione di un epilogo vissuto a stretto contatto con i tifosi: “È stato il giusto finale, una festa con la nostra gente che non aveva potuto seguirci in massa la settimana scorsa. Il risultato più importante è stato coinvolgere ed emozionare il popolo futuro”.

Guardando avanti, Aiello conferma che il club non si è fatto trovare impreparato: “Avevamo pianificato da tempo alcuni progetti. Ora ci stiamo muovendo per concretizzarli”.

Ripercorrendo il cammino della stagione, il direttore sottolinea la filosofia adottata fin dal suo arrivo: “Siamo entrati in punta di piedi, senza farci travolgere dalle emozioni. Il modello di riferimento è stato quello della Primavera: pensare solo a noi stessi e lavorare serenamente. A Torre capimmo che qualcosa era cambiato e da lì nacquero le nostre convinzioni.”

In vista della Supercoppa, Aiello ribadisce lo spirito competitivo che ha animato l’Avellino: “Anche contro l’Altamura abbiamo mantenuto la stessa mentalità. Vincere un altro trofeo è uno stimolo in più.”

Toccanti le parole sul senso di appartenenza: “L’Avellino ti entra dentro. Mi sento irpino. Ringrazio la società per l’opportunità e dedico questo traguardo a mister, staff, magazzinieri, alla mia famiglia e alla mia compagna, che sta combattendo una battaglia ancora più importante.”

Infine, il tema mercato, fondamentale per il salto di categoria: “Stiamo iniziando a vedere qualcosa, ma prima ci sarà un confronto con il mister per capire se continuare sulla stessa strada o apportare modifiche. Dopo una vittoria non si stravolge il gruppo: passeremo a 26 giocatori, con almeno otto uscite e due o tre innesti di categoria”.