Tempo di lettura: 3 minuti

Squilla il telefono, un numero di cellulare italiano non inserito in rubrica che se qualcuno ignora, altri rispondono per ragioni di svariato tipo.

Ed ecco che una voce che scandisce perfettamente le parole tanto da sembrare reale, segnale che  “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su WhatsApp per parlare di lavoro”.

Chiaramente i più attenti intendono dai primissimi secondo che si tratta di una truffa e attaccano immediatamente la conversazione. Ci sono, tuttavia, tantissime persone, a partire da chi cerca disperatamente un lavoro e che quindi passa la giornate tenacemente a mandare curriculum, che non riescono a capire al momento e pensano, o almeno sperano, che finalmente è arrivata quella chiamata attesa e desiderata da tempo.

Un chiaro inganno che, come detto, può essere scoperto facilmente da chi non sta davvero cercando lavoro, e che quindi non sta mandando curriculum, mentre può rivelarsi efficace quando interessa persone che lo stanno effettivamente facendo, e che aspettano chiamate da aziende, complice l’apparente affidabilità del numero .

Eppure quella frase tanto desiderata in realtà deve mettere in allarme, se e quando capiterà di ricevere una chiamata di questo tipo o leggerla sul cellulare occorre sapere, per chi non lo sapesse ancora, che di una truffa. 

Un fenomeno che sta riguardado moltissimi utenti italiani, spesso anche ripetutamente, e le segnalazioni piovano anche dalla provincia di Avellino e in generale da tutta la Campania E non appare causale, del resto, che secondo l‘ultimo rapporto Caritas sulla povertà, la nostra Regione, insieme alla Calabria, è in testa a livello nazionale per tasso di disoccupazione.

E’ evidente, dunque, che qui più di altrove, viene sfruttato il sogno di un impiego, ma solo per carpire dati sensibili e, in alcuni casi, svuotare il conto delle vittime, laddovè ce ne sia uno. 

Secondo le diverse testimonianze di chi ha proseguito l’interazione per messaggio, l’interlocutore si finge un’agenzia per il lavoro o un’azienda e promette un impiego allo scopo di estorcere dati personali sensibili. Talvolta viene mandato un link che dovrebbe rimandare a moduli da compilare per il datore di lavoro, e in altri casi invece l’interlocutore invita a fare investimenti in sospette piattaforme online, promettendo guadagni veloci.

Particolarmente a rischio risultano i più giovani, spesso alle prime esperienze nel mondo del lavoro e quindi più esposti a cadere nella rete di proposte ingannevoli che promettono guadagni facili. La scarsa familiarità con le dinamiche del mercato del lavoro e la pressione psicologica di trovare un’occupazione li rende bersagli ideali per questo tipo di truffe.
Ma anche le persone di mezza età che un lavoro lo hanno perso e si aggrappano a quasiasi cosa pur di raggiungere l’agognato pensione, e relativi contributi previdenziali, alla fine potrebbero facilmente “cascare” nella truffa.
 
In caso di dubbi o truffe subite, inutile dirlo, segnalare l’accaduto alla Polizia Postale e contattare le associazioni dei consumatori per ricevere assistenza legale.