San Gregorio Magno (Sa) – Tempi di crisi anche per le vocazioni religiose. Accade nell’area del cratere salernitano dove dopo cinquant’anni di attività religiosa, solidale e sociale, svolta attraverso la presenza sul territorio accanto a fedeli, religiosi e vescovi, le suore dell’ordine religioso della Carità – Maria Bambina, lasciano l’unica sede salernitana a San Gregorio Magno.
Una decisione sofferta ma “dettata” dai numeri che confermano il trend nazionale di una grave crisi di vocazioni tra le giovanissime.
E così, proprio a causa della crisi delle vocazioni che va avanti da troppi anni, l’ordine monastico lascia la sede salernitana di San Gregorio Magno, rispondendo a quello che a tutti gli effetti sembra essere un progetto di ridimensionamento della presenza delle religiose in Italia.
Giunte a San Gregorio Magno nel 1971, le suore hanno svolto oltre ai servizi di assistenza pastorale, infermieristiche, di formazione e sociale, ma ora la crisi delle vocazioni ha “cancellato” mezzo secolo di storia del cratere salernitano dove le religiose s’insediarono grazie all’impegno dell’allora parroco, deceduto qualche mese fa, Monsignor Antonio Tozzi, divenendo un punto di riferimento religioso ma soprattutto sociale per la cittadina gregoriana profondamente lacerata dal sisma del 23 novembre del 1980.
In quella tragica occasione che contò decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di sfollati, toccò proprio al parroco e alle suore della Carità, “ricostruire” il tessuto sociale di intere famiglie, impoverite, ferite, a lutto e rimaste senza casa per via del sisma.
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