Salerno – Desertificazione commerciale. Se sui vicini Corso Vittorio Emanuele e via Mercanti i negozi chiudono per riaprire sotto una nuova veste e, spesso, con un’offerta diversa dalla precedente (da scarpe a birre o da tailleurs a salsicce, tanto per intenderci…) in via Nizza, roccaforte storica per il commercio della city, i negozi chiudono… e basta. Le saracinesche vanno giù e, a volte anche per anni, nessuno le rialza. “Vediamo sti cinesi…”, sussurra uno dei rivenditori di articoli vari della strada. Per la verità il suo negozio sa di antico ed appare commercialmente poco attraente, nonostante la posizione invidiabile. Ha scelto di chiudere, dice “per i costi che oramai rendono i guadagni irrisori”. Basta guardarsi intorno per scoprire, a macchia di leopardo, locali non attivi in un un giorno d’estate. Ma non c’entrano le ferie. “Il problema – afferma il dirimpettaio – è che generalmente i locali non sono di proprietà e siamo costretti a pagare fitti alti quanto quelli del Corso, nonostante in questa strada i marciapiedi siano stretti e non vi sia la possibilità di fermarsi anche solo per un minuto”. Chi resisterà, però, potrà beneficiare della nuova piazza di Porta Est che dovrebbe essere liberata dal cantiere in occasione dei festeggiamenti in onore di San Matteo. Realizzazione che regalerà una nuova centralità all’intera zona. Intanto i negozi dismessi si contano a piene mani: lo storico barbiere ‘Giggino’, vittima di un malore che gli ha impedito di continuare a lavorare, oramai da due anni mantiene il cartello ‘vendesi’; il negozio affianco è ‘storicamente’ in fitto ed è usato a seconda delle occasioni (vendita di uova di pasqua, segreteria politica durante le elezioni ecc…). Poco oltre l’immobiliare ha lasciato i locali come l’agenzia di servizi postali privati. Chi ha potuto ne ha approfittato, come la storica pescheria della zona che si è spostata nel più grande negozio affianco appena liberato o come il gestore di un bar di imminente inaugurazione che si è insediato laddove c’era una merceria rinnovando i locali che hanno anche due vetrine fronte-strada. Più verso Piazza XIV Maggio resistono il fotografo, il centro benessere, la panetteria ed il negozio di jeans che fece epoca negli anni ’90 il quale, però, si è ridimensionato in uno spazio dieci volte più piccolo. Qui c’è un negozio chiuso ogni due o tre, in curiosa sincronia con le aiuole lasciate libere dagli alberi abbattuti o seccati. Però ci sono un paio di bar ed una fumetteria in più. Con l’arrivo di settembre inizierà la programmazione delle attività per le Luci d’artista. E forse qualche saracinesca si tirerà su.
Via Nizza verso la desertificazione commerciale: saracinesche giù
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