Salerno – “Da quest’ora in poi via Botteghelle si trasforma in Cannabis Street. Una puzza insopportabile che mi arriva in casa”. A Paola Primicerio, insegnante e giornalista, bastano due frasi per una denuncia grande. Scrive poco prima di mezzanotte; lei, amante del centro storico e reduce dall’ennesimo viaggio in Brasile – la sua seconda Patria – porta all’attenzione pubblica un problema – l’uso e consumo di cannabinoidi – ben lontano dall’essere risolto, soprattutto, nella parte antica della città. Via Botteghelle, seppure le ristrette dimensioni (larga poco più di un vicolo) unisce la parte media del centro storico con quella bassa; da essa di diramano le viuzze che portano alla Cattedrale da un lato ed ai Barbuti dall’altro; alla base la più famosa via Mercanti.
Lì, due settimane fa, si verificò la rapina al tabacchi. Strada carrabile, lì iniziò a fine anni ’80 il fenomeno-movida a Salerno. Oggi, ai negozi storici si affiancano pub e ristoranti. “Abito al primo piano – spiega Paola -; fumano canne quasi sotto il mio balconcino della camera da letto. C è un bar”. Il disagio non è solo… olfattivo: “Sta puzza mi fa venire la nausea. Devo tenere il balcone chiuso”. Fenomeno comune, tra l’altro, a Largo Campo ed a vicolo Giudaica.