Valva: impatto mortale su strada, il Pm chiede al Gip la condanna per un imprenditore di Colliano

Nella foto, il difensore dei familiari della vittima della strada
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Valva (Sa) – Un anno e quattro mesi di reclusione. È quanto chiesto in fase dibattimentale, nella seconda udienza che si è svolta davanti al giudice per le indagini preliminari, Marilena Albarano, dal pubblico ministero, Mafalda Daria Cioncada, per l’imprenditore 31enne di Colliano, accusato di omicidio stradale per la morte dell’automobilista di Laviano, Raffaele Cifrodelli.

Al processo, che si svolge davanti al Gip, dove la difesa dell’imputato, assistito dall’avvocato Giovanni Grattacaso, aveva chiesto ed ottenuto la celebrazione del rito abbreviato, il Pm ha chiesto la condanna del 31enne per omicidio stradale.

L’incidente stradale mortale si verificò l’8 settembre dello scorso anno, sulla strada stradale 691 – Fondo Valle Sele, nei pressi di un distributore di carburante sito nel comune di Valva.
Coinvolti un imprenditore di 31 anni di Colliano che era alla guida di una Range Rover e il 72enne, Raffaele Cifrodelli, di Laviano, che si trovava alla guida di una Mercedes.

Erano circa le 20 di sera quando il 31enne, giunto con l’autovettura all’altezza della stazione di carburanti, ha impattato frontalmente una Mercedes che stava uscendo dall’area di servizio per immettersi sulla carreggiata.

Impatto che per l’automobilista di Laviano, trasferito in ospedale con gravi ferite, qualche ora dopo si rivelò fatale.
Illeso invece, l’imprenditore di Colliano che al termine delle indagini svolte dai carabinieri e delle perizie tecniche chieste dalla Procura, fu rinviato a giudizio.

Secondo il Pm infatti, l’automobilista alla guida della Range Rover avrebbe – «posto in essere una condotta produttiva dell’evento per colpa, consistita nella negligenza, imprudenza, imperizia, nonché per inosservanza della normativa prevista dal codice della strada e per violazione dei limiti di velocità».

L’automobilista di Colliano, proveniente da Lioni e diretto a Contursi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, percorreva la SS691 ad una velocità di oltre 150km/h, mentre il limite massimo era di velocità su quel tratto di strada era di 90km/h. Velocità che non avrebbe impedito al 31enne di evitare l’impatto con la Mercedes guidata da Cifrodelli che invece, violando la segnaletica orizzontale e verticale, stava uscendo dalla stazione di rifornimento di carburante con uscita direzione Contursi, immettendosi sulla corsia di marcia opposta, oltrepassando la striscia continua e proseguendo in direzione Lioni.
Per la Procura quindi, l’impatto tra le due autovetture, sarebbe stata la causa con la quale– «il 31enne cagionava la morte di Cifrodelli».

Accusa dalla quale l’imprenditore si sta ora difendendo nel giudizio nel quale si sono costituiti, in qualità di parte civile, per il risarcimento danni, anche i familiari della vittima della strada, assistiti dall’avvocato Michele Cuozzo. La prossima udienza è fissata fra tre mesi.

Nella foto, il difensore dei familiari della vittima della strada
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