Colliano (Sa) – Truffarono la Banca di Sassari concedendo, attraverso lo sportello bancario della filiale Bper di Bellizzi, prestiti fasulli ai clienti che non ne avevano diritto e che non vennero mai rimborsati alla banca.
Per questo motivo, il 16 giugno, 81 imputati, tra cui l’ex direttore della Bper di Bellizzi, Amodio Saracino, due impiegati bancari, Francesco Nappo e Michele del Grosso, e i promoter finanziari, Gianluca Romano, Domenico Carbone, Mario Ingenito e Massimo Maresca, dovranno presentarsi davanti al giudice, Francesco Guerra, per l’udienza preliminare che si svolgerà presso l’aula bunker del carcere di Salerno.
A disporre il rinvio a giudizio degli 81 imputati, tra cui figurano bancari salernitani e clienti, anche due coniugi di Colliano, entrambi beneficiari, insieme ad altre persone, dei finanziamenti erogati dalla banca e difesi dall’avvocato Michele Cuozzo, è stato il pubblico ministero Francesca Fittipaldi, titolare del fascicolo d’inchiesta sulla truffa ai danni dell’istituto di credito sardo.
Tutti e 81, accusati a vario titolo, di truffa aggravata, autoriciclaggio e mediazione creditizia abusiva. Una vicenda giudiziaria nata a seguito della denuncia presentata alla Guardia di Finanza di Salerno dalla direzione centrale della Bper che nel 2017 evidenziò delle anomalie nell’erogazione di 800mila euro di prestiti a decine di clienti presso lo sportello bancario della filiale di Bellizzi e di cui, solo 80mila euro di finanziamenti erogati erano stati pagati quali rate di rimborso all’istituto di credito.
Le indagini delle Fiamme Gialle portarono così alla ricostruzione di una presunta mega truffa, messa in atto dall’allora direttore e dipendenti della Bper di Bellizzi, ai danni della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna e della Banca di Sassari, che avrebbe provocato all’istituto di credito sardo, un danno del valore di circa 800mila euro.
Per il Pm, a capo del raggiro ci sarebbero stati l’allora direttore della Bper di Bellizzi e due impiegati bancari, che in collaborazione con dei promoter finanziari, avrebbero creato una rete di esercizio abusivo di attività di intermediazione creditizia finalizzata a truffare la Banca di Sassari attraverso la filiale Bper di Bellizzi, per l’erogazione di prestiti personali con il successivo riciclaggio dei proventi sui conti correnti associati e facenti capo a due “società schermata”, la “Totò auto” di Antonio Schiavo e “Auto Infinity” di Vincenzo Alfani. Truffe avvenute da gennaio a giugno del 2017.
Per quest’ultimo aspetto però, si procede con giudizio separato.
Secondo gli inquirenti, i promoter avrebbero procacciato i clienti alla banca per farli accedere ai finanziamenti erogati tramite lo sportello di Bellizzi, con la collaborazione di uno degli imputati che avrebbe fatto da autista, trasportando in auto presso la filiale, i clienti individuati dai promoter finanziari, accompagnandoli dai dipendenti della Banca e munendo i clienti, tra cui senza fissa dimora, disoccupati e nullatenenti, di falsa documentazione reddituale attestante fittizi rapporti di lavoro. Documenti falsi quindi, finalizzati ad ottenere, con la complicità del direttore e degli impiegati, l’erogazione fraudolenta del credito. Erano infatti, gli stessi dipendenti della banca a compilare “ah hoc” le “schede private”, validate poi dal direttore, omettendo di effettuare le interviste circa la situazione reddituale e riportando al loro interno, i dati falsificati della documentazione fittizia fornita ai clienti dai procacciatori.
Prodotto finanziario erogato con la linea “prestito Bstore”, concessa dalla filiale di Bellizzi ai clienti, nonostante la Banca Bper centrale non ne avesse mai attivato la vendita con la sottoscrizione di una specifica convenzione. Tra i clienti, finiti nella lista degli imputati, anche due coniugi di Colliano che dopo aver ottenuto, dietro la presentazione di documentazione reddituale fittizia, gli accrediti del prestito dalla banca, prelevarono l’intero importo senza mai versare all’istituto di credito le relative rate di pagamento a titolo di rimborso.
Danaro, che in minima parte finiva nelle mani dei clienti mentre la somma maggiore sottratta illecitamente, veniva ceduta dai clienti ai capi del raggiro.
Un modus operandi quello messo in atto dagli 81 imputati, in danno alla Banca di Sassari, truffata con oltre 60 pratiche di erogazione di prestiti elargiti ai clienti che non ne avevano diritto con la sottoscrizione del prodotto “consumer finance/prestito Bstor”, per un importo complessivo di circa 800mila euro e le cui rate pagate rimborsate all’istituto ammontavano a soli 77mila euro