Antonio Ferraro, dopo un anno alla guida della Salerno Pulita, ha rassegnato le sue dimissioni dalla guida della società che si occupa della raccolta e dello smaltimento di rifiuti nel comune capoluogo. Il manager, nominato per risolvere una serie di problematiche dell’azienda, dal contratto dei lavoratori alla riorganizzazione dei servizi, ha commentato la sua decisione dicendosi soddisfatto di aver raggiunto la quasi totalità degli obiettivi per i quali era stato nominato alla guida della Salerno Pulita. Nessun riferimento invece a possibili contrasti con l’amministrazione comunale che, nei giorni scorsi, aveva avuto modo di criticare l’operato della società, dopo aver rilevato, attraverso le segnalazioni di diversi cittadini, il mancato spazzamento e la pulizia di alcune strade. Ferraro aveva anche avviato il lavoro per riconvertire la parte dell’impianto di compostaggio che doveva gestire la fase anaerobica in una nuova funzione.
Intanto immediata è giunta la reazione dei sindacati. Antonio Capezzuto della Cgil ha scritto: “Le dimissioni di Antonio Ferraro sono l’ennesimo duro colpo per la società e per i lavoratori, ad un anno preciso dal suo insediamento. Un anno complicato, condizionato dall’avvento della pandemia, in un’azienda di 500 dipendenti dove l’attenzione alle questioni legate alla sicurezza non è mai venuta meno, avendo garantito più volte lo screening a tutto il personale per evitare pericolosi focolai.
Il dialogo costante con le Organizzazioni Sindacali ha consentito di chiudere delle partite importanti, anzi “storiche”, come il raggiungimento del full time per centinaia di operatori, il superamento della fase di crisi delle pulizie dopo la perdita dell’appalto del Tribunale, l’adeguamento dei livelli del personale traguardato allo spazzamento, la messa in sicurezza delle isole ecologiche.
Pensiamo ci sia la necessità di stabilità e prospettiva. Non abbiamo l’anello al naso e sappiamo che tutte le polemiche sorte in queste ultime settimane sono frutto delle solite manovre pre-elettorali, ma a pagarne le spese sono sempre i lavoratori, da sempre sottoposti al pubblico ludibrio perché individuati quali responsabili dell’inefficienza della società nel garantire un servizio all’altezza.
Per noi “stabilità e prospettiva” significa “parlare chiaro” con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali circa gli obiettivi e le strategie future. Non staremo a guardare mentre qualcuno immagina di smantellare una Società Partecipata, agitando per l’ennesima volta lo spettro della privatizzazione.