Tutela delle acque. E’ stato questo il tempo dell’incontro tecnico tra il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, e il prefetto, Salvatore Melfi. Sangiorgio ha voluto sollecitare misure adeguate a salvaguardia delle produzioni agricole e zootecniche a causa della crisi idrica che ha colpito il territorio.
«Preoccupa la situazione dell’area dell’Alento dove al momento la media idrica è inferiore di circa 18 milioni di litri rispetto all’anno passato; critica anche la situazione nella piana del Sele e a Capaccio», ha sottolineano il numero uno di Coldiretti, «dall’inizio dell’anno le limitate precipitazioni piovose e nevose non hanno consentito di favorire l’accumulo negli invasi presenti e ci risulta che i consorzi di bonifica siano già in difficoltà nella fornitura di acque irrigue. La questione “acqua” è affrontata in questa regione in maniera impropria ed è considerata un problema solo se manca per uso potabile o se arreca danni in caso di improvvise e pesanti precipitazioni. E’ invece una risorsa che va gestita e valorizzata. In questa sfida potremmo chiedere aiuto ai consorzi di bonifica del territorio a sud di Salerno che sono diventati un modello per la corretta gestione dell’acqua ma con i cambiamenti climatici in atto, il solo loro lavoro non basta più».
Sulla questione è intervenuto anche Vito Busillo, presidente del consorzio di bonifica destra Sele: «È la situazione più grave degli ultimi 40 anni. Finora siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste di irrigazione ma la situazione è molto preoccupante. Gli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni ci consentono di non avere dispersioni sulla rete e di raccogliere 260mila metri cubi di acqua ogni notte, nei bacini di accumulo. Ma avanti di questo passo, il rischio siccità è molto elevato».
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