Oliveto Citra (Sa) – In preghiera, da solo, tra la gioia e la commozione, con il volto provato e rivolto verso le tombe, le mani aggrappate alle grate del cancello chiuso del cimitero cittadino e le spalle rivolte verso il sole. È lui, don luigi piccolo, giovane parroco della città di Oliveto Citra, che da solo, dopo aver celebrato la messa nella sua chiesa senza fedeli per via delle misure anti-contagio da covid-19, si reca nel cimitero del paese per un momento di preghiera ricordando chi non c’è più e coloro che sono deceduti per liberare l’Italia dal nazi-fascismo, simbolo di una Paese che non si arrende, che rinnova la memoria ma che non vuole ripetere gli errori del passato.
“Sensazioni che si sono infrante come onde del mare nel mio cuore sacerdotale – chiosa don Piccolo. – Mentre pregavo – racconta – con il sole alle mie spalle, vedevo la mia ombra riflettersi con l’ombra del cancello del cimitero. Da questa scena, ho capito che non c’è “cancello” cioè non c’è dolore e coronavirus che possa fermare la vita perché l’ombra della vita si proietta su tutte le cose. La vita vince sempre – dice il sacerdote. – In questo ricordo – aggiunge – ho voluto mettere i defunti e i partigiani, orgoglio della nostra italianità di chi ha combattuto per la Liberazione del nostro Paese e oggi, di chi sta combattendo contro il coronavirus come gli operatori sanitari perché anche loro sono partigiani moderni. Così – conclude – mi accorgo che questa Italia è più forte che mai”.
Una riflessione importante quella del sacerdote don Piccolo che nonostante l’emergenza covid-19 che sta caratterizzando un momento “difficile e buio” per la storia d’Italia e del mondo, non smette mai di esortare i fedeli ad apprezzare la riscoperta della fede, dei valori della famiglia, delle persone care e della bellezza della natura incontaminata.
Senso della vita e riscoperta della fede individuale e familiare, che come testimoniano Papa Francesco e migliaia di sacerdoti italiani e salernitani come don Luigi Piccolo, don Angelo Maria Adesso parroco di Buccino, don Vincenzo Ruggiero parroco di Ricigliano, don Roberto Piemonte parroco di San Gregorio Magno e tanti altri, che celebrano le messe da soli, nelle proprie case o nelle chiese a porte chiuse, si possono ritrovare anche pregando individualmente e condividendo i momenti di preghiera, seppur a distanza e attraverso il solo uso dei mezzi di comunicazione social.