Salerno – Sono gli ‘squilibri’, eloquenti, che hanno indotto i vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria ‘San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno ad eseguire, dal primo gennaio scorso, il monitoraggio teso a “..verificare equilibrio tra i tempi di attesa per le prestazioni erogate nell’ambito dell’attività tradizionale e quelli relativi all’attività libero professionale”. Lo prevede il Decreto 34 ‘Interventi per l’efficace governo dei tempi e delle liste d’attesa. Obiettivi per gli anni 2017 e 2018’ emanato dal Commissario ad acta e rispettato in pieno dal plesso di via San Leonardo. Forse tra i primi.
Squilibri – Dopo la notizia data in esclusiva da Salerno Sanità sullo stop dei ricoveri in intramoenia di Chirurgia generale, lo stesso sito specializzato fornisce in anteprima i particolari sul monitoraggio eseguito dalla Direzione strategica. In particolare – afferma il sito – il Direttore sanitario Nicola Silvestri ha firmato una disposizione dettagliata e particolareggiata stabilendo il blocco dei ricoveri in intramoenia dal 4 settembre prossimo per due mesi.
ALCUNI DATI
- Tumore maligno del colon
- Tempi attesa istituzionali:40/Degenza 14
- Tempi max attesa normativa: 30/Degenza 10,4
- Tempi attesa intramoenia: 21/Degenza 7
- Tumore maligno gastrico
- Tempi attesa isituzionali:43/Degenza 15
- Tempi max attesa normativa: 30/Degenza 11,7
- Tempi intramoenia: 1/Degenza9,5
Nel mese di luglio in regime di Alpi sono stati evidenziati 4 ricoveri ordinari e due ricoveri in Day Surgery. Si registrano tempi di attesa decisamente diversi tra i due tipi di ricovero.
Risultano ricoverati contemporaneamente due pazienti in regime di intramoenia tra fine luglio e inizio agosto; persino tre pazienti. “Tale situazione – si legge nel provvedimento – dimostra un grado notevole di disorganizzazione rispetto alla corretta programmazione delle attività di ricovero dell’Unità di Chirurgia generale”.
La posizione del Referente – Così, la Direzione sanitaria chiede lumi al responsabile che sull’uso della sala operatoria risponde: “Che non è possibile calendarizzare le sedute operatorie con largo anticipo per evidenti motivi assistenziali degli interventi pregressi eseguiti”.
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