Salerno – Le elezioni provinciali appena tenute riportano di attualità quello che il coordinamento provinciale di Europa Verde definisce “vulnus democratico di rappresentatività”.
L’analisi è articolata. Si legge: “Le elezioni provinciali continuano a svolgersi in forma ristretta, riservata ai soli sindaci e consiglieri comunali che non rappresentano l’intero corpo elettorale attivo.
Nel solo comune di Salerno più di 15.000 elettori hanno esercitato il diritto di voto alle scorse comunali ma non hanno eletto nessuno. Nessuno, quindi, ha potuto rappresentarli alle elezioni provinciali.
Inoltre l’astensionismo ha raggiunto il 34%. Quindi non risultano essedre stati rappresentati al voto provinciale altri 35.000 potenziali elettori di Salerno.
Inoltre considerato che i cittadini nel referendum costituzionale del 2016 hanno bocciato la proposta di eliminare le province, è sempre più opportuno e urgente ripristinare la partecipazione democratica degli elettori, ritornando anche per le Province al meccanismo del voto diretto.
In tal senso va sottolineato che la Corte Costituzionale con la sentenza n.240 pubblicata il 7 dicembre 2021, ha dichiarato la incostituzionalità di una parte della ‘legge Delrio’.
Appare quindi più che mai doveroso il ritorno all’elezione diretta degli organismi di governo delle Province.
Pertanto Europa Verde riproporrà il ricorso alla Corte Costituzionale sulla leggittimità del sistema elettorale vigente”.
Eutopa Verde pubblica quindi “stralci della sentenza 240/21 della Corte Costituzionale”.
Si legge: “(…) Tali previsioni, nel loro insieme, costituiscono un apprezzamento eminentemente discrezionale che il legislatore del 2014 ha operato nel presupposto di una generale diversità dei rispettivi assetti organizzativi e nella prospettiva della abolizione delle Province prevista dalla legge di riforma della Costituzione, non entrata in vigore a seguito dell’esito negativo del referendum costituzionale“.
Europa verde afferma: “Per questo motivo oggi la Consulta chiede al legislatore d’intervenire”. Quindi, pubblica altri stralci: “Rientra evidentemente nella discrezionalità del legislatore il compito di predisporre le soluzioni normative in grado di porre rimedio al vulnus evidenziato che rischia di compromettere, per la mancata rappresentatività dell’organo di vertice della Città metropolitana, tanto l’uguale godimento del diritto di voto dei cittadini destinatari dell’esercizio del potere di indirizzo politico-amministrativo dell’ente, quanto la necessaria responsabilità politica dei suoi organi”.
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