Intimidazioni mafiose verso amministratori pubblici, Salerno come Palermo

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Salerno – “Non passa settimana che sul mio cellulare non arrivino due o tre notizie in cui un Sindaco, un assessore o un consigliere comunale sia stato minacciato e intimidito. Auto incendiate, lettere minatorie, invio di proiettili, scritte sui muri delle città, uso di ordigni esplosivi contro abitazioni e strutture comunali, sino a giungere a vere e proprie aggressioni fisiche. A tutto questo si aggiungano le minacce di morte dirette e quelle alimentate dalla rabbia sociale che viene scatenata contro Sindaci, assessori e consiglieri dalla strumentale pubblicazione di fake news sui social network”. Parole di Robertò Montà scritte in sede di presentazione di ‘Amministratori sotto tiro – Rapporto 2019’ redatto dall’associazione‘Avviso Pubblico’ di cui Montà è presidente. E’ uno spaccato certosino quanto impressionante del tentativo di incidenza delle dinamiche malavitose nel quotidiano amministrativo.

Tra i tanti contributi, quello del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho che, a proposito del repentino passaggio della camorra dalla dimensione di delinquenza di strada a fenomeno imprenditoriale in occasione del terremoto del 1980, ricordando l’omicidio dell’allora sindaco del Comune di Pagani, Marcello Torre, dice: “Quello è stato il periodo in cui la camorra ha compiuto un vero e proprio salto di qualità. Da una camorra violenta sul territorio, con estorsioni e usura, è diventata una camorra imprenditrice, con proprie società e imprese. Dalle attività propriamente criminali si è passati all’infiltrazione nell’economia e all’acquisizione degli appalti, all’edilizia, alle costruzioni, dove la spesa pubblica è più alta. Le mafie entrano laddove c’è più possibilità, più opportunità, più occasioni per intercettare flussi di denaro pubblico. Sono passati quaranta anni dal terremoto e dall’omicidio del sindaco Marcello Torre e le cose in parte sono cambiate. Oggi abbiamo Sindaci che sono stati eletti proprio perché sono portatori di legalità o comunque assicurano un’eguaglianza, un rispetto delle regole. Certo non è per tutti così, però probabilmente coloro che aspirano a quel ruolo, oggi hanno una formazione diversa. Sento parlare tanti Sindaci con un linguaggio che ci accomuna e questo fa ben sperare per il futuro. E quindi anche i compiti a cui sono chiamati i primi cittadini, soprattutto nella prossima fase di ripresa dopo la pandemia del Covid-19, spero che in gran parte verranno adempiuti con la lealtà, la rettitudine, la trasparenza che compiti fondamentali come questi richiedono. In particolare ora, perché le mafie  tenteranno nuovamente di inserirsi, di condizionare le scelte politiche e economiche, per fare affari, creare  consenso e reclutare proseliti soprattutto tra chi è in difficoltà e tra i giovani. In questo i sindaci dovranno essere un presidio fermo e sicuro”.    

Rapporto Salerno – Ampio spazio trova, nel rapporto, la provincia di Salerno seconda, in Campania, solo a Napoli per numero di atti intimidatori verso pubblici amministratori. Nel rapporto si legge: “Pur non emergendo dalle cronache come un territorio con un’appariscente presenza mafiosa, la provincia di Salerno si conferma una delle zone del Paese in cui, ogni anno, gli atti intimidatori rivolti agli amministratori locali sono sempre in doppia cifra: 17 i casi censiti nel 2019 in 13 Comuni. A Laviano e ad Eboli due consiglieri hanno subìto altrettante aggressioni fisiche. Lettera minatoria e aggressione a Cava de’ Tirreni nei confronti di alcuni dirigenti comunali. A Roscigno una busta con due proiettili è stata recapitata al Sindaco Palmieri. A Vietri sul Mare è andata a fuoco l’auto di un dipendente comunale”.

Nello specifico delle minacce e intimidazioni nel 2019 in Campania
Provincia di Napoli: Napoli – Afragola – Bacoli – Brusciano – Camposano – Cicciano – Ercolano – Giugliano Marigliano – Pompei – Qualiano – Sant’Antimo – San Giorgio a Cremano – Torre Annunziata – Torre del Greco.
Provincia di Salerno: Salerno – Baronissi – Cava de’ Tirreni – Eboli – Laviano – Montecorvino Pugliano – Pagani – Pellezzano – Roccapiemonte – Roscigno – Scafati – Vallo della Lucania – Vietri sul Mare.
Provincia di Avellino: Avellino – Calabritto – Casalbore – Lauro – Montoro – Moschiano – Sant’Angelo a Scala – San Martino Valle Caudina – Serino.
Provincia di Caserta: Aversa – Capua – San Felice a Cancello – Santa Maria a Vico – Sessa Aurunca – Vairano Patenora – Valle di Maddaloni – Villa di Briano – Villa Literno – Vitulazio.
Provincia di Benevento: Benevento – Cerreto Sannita – Circello – Moiano – Puglianello. 
Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, è un’Associazione nata nel 1996 con l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori locali che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica amministrazione e sui territori da essi governati. Conta più di 440 soci tra Comuni, Unioni di Comuni, Città Metropolitane, Province e Regioni ed è presieduta da Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco (Torino).

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