Piaggine accoglie famiglia afghana: prof universitario, dottoressa-medico e due minori

Il Sindaco di Piaggine con la Famiglia Afgana accolta
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Piaggine (Sa) – Martedì 7 dicembre la comunità di Piaggine ha accolto una famiglia afghana. Con questo ultimo progetto di ‘seconda accoglienza’, nell’ambito del più vasto programma di “PiaggineAccoglie”, una famiglia di immigrati afgani ha trovato ospitalità nel piccolo e suggestivo borgo montano. 

Il Comune fa sapere: “Piaggine-Accoglie nasce nel 2016. Da cinque anni ospitiamo stranieri che, attraverso due progetti di prima accoglienza e un altro di seconda accoglienza, sono riusciti a trovare un domicilio temporaneo e a vivere, partecipando ad attività didattiche, artigianali, lavorative e sociali, integrandosi nel contesto comunitario che li ha accolti. 

L’Amministrazione Comunale, che ha fatto dell’integrazione e della solidarietà multietnica il suo obiettivo sociale e politico continua, dunque, ad offrire supporto a quanti si trovano in difficoltà al di là delle emergenze contingenti.

Così, è stato accolto un nucleo familiare di quattro persone. Si tratta di due adulti (un docente universitario di lingue e una dottoressa-medico) e due minori.

Con il contributo del Consorzio di Cooperative ‘La Rada’, tra le realtà del territorio più attive nell’accoglienza e integrazione degli stranieri Piaggine si è proposto, fin dall’inizio, come Comune che ha investito nell’ospitalità attiva non solo per i casi straordinari, ma soprattutto per i minori non accompagnati e i richiedenti asilo, creando un’occasione anche di crescita microeconomica, oltre che umana e solidale, della popolazione locale.

In termini di cifre più dettagliate Piaggine con il progetto ‘PiaggineAccoglie’ ha accolto con il SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) dal 2017 sette nuclei monoparentali, due nuclei familiari (il secondo arrivato proprio martedì), cinque uomini, sette donne, quindici minori.

C on il CAS (Centri di Accoglienza Straordinari), dal 2016 al 2018, ha accolto, invece, cinque nuclei monoparentali, tre nuclei familiari, 17 uomini (di cui 10 singoli), 14 donne (di cui 11 singole).

Con il progetto MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati) da aprile 2015 ad ottobre 2018 ha accolto, infine, 32 minori.

Numeri che per una piccola comunità rappresentano una grande capacità di integrazione multiculturale che ha anche arricchito umanamente la popolazione ospitante, oltre a dare una dimora dignitosa a chi ne ha bisogno”.   

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