Amalfi, Gagliano: “Salvi solo grazie a Dio…”. Legambiente accusa: “Manca programmazione”

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Praiano (Sa) – “Ringraziamo tutti i Santi per lo scampato pericolo. Solo pochi minuti prima, come tutti i giorni, ero passato di la unitamente a tantissime altre persone che vanno al lavoro”. A mente fredda l’analisi è lucida. Salvatore Gagliano, ex sindaco a Praiano, ex consigliere regionale e, da sempre, albergatore della Costiera, guarda la grande frana e commenta: “Dalle ore 9,30 di ieri mattina anche la politica si è accorta che esiste la Costiera Amalfitana. Tutti ora hanno la giusta ricetta, con proposte esaltanti. Ma fino a ieri mattina alle 9 dove erano? Da quando si parla di dissesti idrogeologici? E cosa si è fatto per combatterli? Nulla. solo chiacchiere. Dobbiamo solo ringraziare i nostri Protettori per lo scampato pericolo. Ora se ne parlerà per un paio di mesi e poi tutto passerà, come sempre, nel dimenticatoio. Ma è possibile continuare così? Si faccia qualcosa di veramente serio, nel rispetto dei nostri figli”. La proposta: “Da subito i fondi dei tunnel, che tanto fanno discutere, destiniamoli ad interventi di messa in sicurezza della Costiera”.

Legambiente – Reazione, analitica, da parte di Legambiente Campania: Frana Amalfi, cambiamento climatico ed il dissesto idrogeologico  sono due facce della stessa medaglia. La Campania, rileva il nostro Osservatorio Città Clima, dal 2010 a fine ottobre 2020 ha registrato 60 eventi estremi (ben il 55% registrati negli anni 2015, 2018 e 2019). 23 danni da trombe d’aria, 14 allagamenti da piogge intense, 16 episodi di danni consistenti a infrastrutture o al patrimonio storico a causa del maltempo, 5 esondazioni fluviali e 2 frane”.

Il presidente regionale dell’associazione ambientalista, Mariateresa Imparato, afferma: “Piove fango sulla Campania. E non possiamo sempre pensare al destino cinico e baro. La frana di Amalfi come quelle nel Cilento sono la dimostrazione che serve un cambio delle politiche di fronte a fenomeni di questa portata. L’Italia è oggi l’unico grande Paese europeo senza un piano di adattamento al clima, per cui continuiamo a rincorrere le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione. Senza dimenticare che il cambiamento climatico ed il dissesto idrogeologico sono due facce della stessa medaglia.

Mariateresa Imparato e Francesca Ferro

In Italia dal 1999 al 2019 sono stati 6.303 gli interventi avviati per mitigare il rischio idrogeologico  per un totale di poco meno di 6,6 miliardi di euro. La Campania è tra le regioni che hanno ricevuto i maggiori finanziamenti, ben 486 milioni di euro per 381 interventi ma nonostante ciò si conferma una regione dai piedi di argilla. È evidente che qualsiasi pianificazione territoriale dovrebbe tenere in forte considerazione la componente climatica, che amplifica eventi naturali quali  frane e alluvioni e si somma a una serie di fattori come consumo di suolo, impermeabilizzazione, espansione urbanistica, erosione costiera, conservazione delle aree naturali: tutti elementi che devono necessariamente rientrare in una logica di programmazione efficace. Da fare bene e subito”.

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