Pontecagnano. Il medico legale: “Maria Ricco uccisa e poi bruciata”

Maria Ricco
ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti

Salerno – Maria Ricco prima di essere bruciata fu colpita alla nuca con un corpo non appuntito, presumibilmente una pietra o un bastone. Ad affermarlo, ieri in aula, è stato il medico legale Giuseppe Consolavo il quale ha anche confermato la perizia che effettuò successivamente alla morte sulla salma della 53enne di Montecorvino Pugliano. La donna fu rinvenuta carbonizzata nella sua auto nel luglio del 2012. Ad essere accusato dell’omicidio è Sergio Avigliano, amante della donna. Il medico legale ha anche affermato, nel corso dell’udienza, che è difficile stabile con esattezza tutti i traumi presenti sula corpo in quanto lo stesso fu carbonizzato. Il corpo di Maria Ricco fu trovato nella sua Hyundai I10, rinvenuta carbonizzata nella campagna sotto l’abitato di Faiano dove pare che la bracciante di Santa Tecla si incontrasse di solito con Avigliano. Nell’abitacolo c’erano una bombola di gpl vuota e le cornici in cui la donna conservava le foto dei due figli. Si pensò dal principio a un suicidio ma l’ipotesi fu subito accantonata e la presenza della bombola (non esplosa) fu considerata una messinscena dell’assassino. La vettura con all’interno il corpo senza vita della 53enne sarebbe stata bruciata pochi giorni dopo l’omicidio, per far sparire le tracce. La carcassa del veicolo fu notata da un olivicoltore in fondo a un viottolo di campagna in località Cavaliere, al confine tra Pontecagnano e Montecorvino Pugliano. Alla base del gesto, verosimilmente, la volontà della donna di rendere pubblica la loro relazione.

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it