Pedofilia, l’esperta: “Fenomeno diffuso, occorre parlarne e fare prevenzione”

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Buccino (Sa)-  “La pedofilia è un fenomeno diffuso anche nei piccoli comuni, bisogna parlarne e fare prevenzione”. Così, la psicologa e psicoterapeuta salernitana, Santina Naponiello, mette in guardia i cittadini sul fenomeno della pedofilia che nei giorni scorsi ha sconvolto anche la comunità di Buccino dove i poliziotti della squadra Mobile di Salerno, hanno arrestato un giovane ragazzo di 30 anni del posto, accusato di pedofilia.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti infatti, il 30enne avrebbe adescato in rete, delle ragazze minorenni di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, conosciute in chat e con le quali avrebbe fatto e chiesto del sesso virtuale attraverso i social. Una complessa attività d’indagine che ha portato i poliziotti a risalire al 30enne residente a Buccino dove gli agenti a seguito una perquisizione dell’abitazione dell’uomo, hanno rinvenuto decine di file contenenti video hard pedopornografici. Arrestato e interrogato dal giudice, il 30enne è stato rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania.

L’arresto del pedofilo però, non è un caso isolato nella Valle del Sele e Tanagro. “La pedofilia-spiega la psicologa salernitana-è un fenomeno diffuso, non solo nelle aree interne del salernitano ma bensì su tutto il territorio nazionale.
Per carpirne la portata-spiega Naponiello-basti pensare alle diverse declinazioni del “turismo sessuale” e ai pericoli del web. Alla base della pedofilia-racconta l’esperta-si cela l’incapacità e l’inadeguatezza personale dell’adulto nell’avere una relazione con un’altra persona adulta, mentre nell’intrattenere un rapporto con un bambino che viene adescato quale partner sessuale, il pedofilo si trova in una situazione dove ha pieno potere ed è esente da rifiuto o da giudizi”.

Una situazione inquietatane e reale che deve dunque, spingere i familiari dei minorenni, a restare vigili sull’uso dei social da parte dei minori e sul loro rapporto con gli adulti.
“Il primo passo da fare da parte della vittima o della sua famiglia- dice Naponiello-è denunciare, mentre al pedofilo va data la possibilità di curarsi. In tal senso la cura necessaria per l’adulto pedofilo prevedere il connubio tra psicoterapia di ristrutturazione della personalità e trattamento farmacologico, quindi psichiatrico, per il controllo degli impulsi.
È necessario-aggiunge l’esperta-comprendere che la pedofilia ha effetti devastanti sulla vittima che non va lasciata sola. Nella maggior parte dei casi infatti, i pedofili sono persone di cui solitamente i bambini si fidano, con cui hanno una familiarità e a cui non si oppongono, facendo scattare un meccanismo devastante nella mente del minore che, crescendo, realizza: che proprio un adulto a cui è profondamente legato e che avrebbe dovuto proteggerlo in realtà ne ha abusato; si colpevolizza per l’accaduto, ritendo di esserne la causa ed infine, prova una profonda rabbia verso sé stesso per non esseri opposto”.
Poi l’appello della psicologa e psicoterapeuta alle Istituzioni che sono chiamate alla tutela dei minori -“sarebbe necessario-conclude la dottoressa-che gli Enti istituzionali aumentino i controlli, sensibilizzando e informando la popolazione sulla pedopornografia e la pedofilia, gli strumenti di prevenzione, di riconoscimento e di cura di tale grave fenomeno”.

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