È stato trasmesso ieri, il documento di sintesi redatto dalla conferenza dei sindaci e dalle parti sociali per portare all’ attenzione della Commissione Sanità della Regione Campania e del presidente Vincenzo De Luca, la questione ospedaliera dibattuta e sintetizzata in un documento sottoscritto anche dal Sindacato Cgil confederale di Salerno Funzione Pubblica.
Il documento è stato sottoscritto oltre che dalla sigla sindacale, anche dai sindaci dei Comuni di Nocera Inferiore, Angri, Castel San Giorgio, Corbara, S. Egidio del M. A, Scafati, Nocera Superiore, Sarno, San Marzano sul Sarno, Siano, Pagani e Roccapiemonte.
Nel documento congiunto sono state tracciate le linee di indirizzo per la definizione delle priorità del territorio della vasta area da Cava de’ Tirreni all’ area sub vesuviana, stabiese e della Penisola Sorrentina.
Partendo dall’analisi della domanda e dell’ offerta del servizio sanitario della vasta area del nord est della provincia, si è tracciato un unicum di intenti e richiesto, sulla scorta di attente valutazioni, la profilazione dell’ Ospedale Umberto I quale Dea di II Livello unitamente agli altri ospedali afferenti all’Agro, consistendo ampiamente le premesse per l’ attuazione. Inoltre, viene sottoposto all’attenzione della Regione, la programmazione urgente e fattiva di incremento del personale sanitario, causa costante di continui disservizi per gli utenti dei poli ospedalieri del territorio.
Infine, è stato proposto uno studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo plesso ospedaliero per l’ area nord della Provincia, una necessità per il prossimo futuro e le future generazioni. Ora, si attende il riscontro della Regione. Il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato ha dichiarato : “Dalla sinergia tra i sindaci dell’ Agro e la Cgil è scaturito un documento congiunto. Portiamo all’ attenzione della Regione i problemi della nostra sanità promuovendo al contempo le soluzioni per risolverli. La salute è un nostro diritto. Insieme dobbiamo mantenere alta l’ attenzione sulla problematica. Non si può più aspettare”.
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