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Norma Cossetto, Salerno: una rosa per non dimenticare

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Salerno – “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria)”.

Questa la motivazione con la quale la Presidenza della Repubblica Italiana, il 9 dicembre 2005, attribuì alla Memoria di Norma Cossetto la Medaglia d’Oro al merito Civile.

Il presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio Emanuele Merlino dichiara: “Norma è un’eroina italiana. Una donna che ha affrontato il martirio pur di non tradire il proprio amore per la nostra Nazione.

Sono orgoglioso di constatare che ‘Una Rosa per Norma Cossetto’ sia diventata un’iniziativa straordinariamente partecipata, da nord a sud dell’Italia e anche all’estero. Infatti, si terranno manifestazioni a Dublino, Belfast, Santa Cruz di Tenerife, Washington e New York a testimonianza che Norma Cossetto è conosciuta e ricordata ovunque per la sua tragica vicenda ma anche per quello che rappresenta e che, come tutti i crimini, va ricordato per evitare che accada nuovamente”.

In tal senso si terrà domenica 10 alle ore 18 presso il monumento in piazza Vittorio Veneto, davanti l’ingresso della stazione ferroviaria di Salerno, l’annuale manifestazione organizzata in oltre 170 città della penisola dal Comitato 10 Febbraio.

Il portavoce regionale del C10F Ermanno Mandarino afferma: “L’iniziativa «una rosa per Norma» nacque tre anni fa con l’intento di far conoscere all’intera cittadinanza la tragica vicenda di Norma Cossetto, studentessa italiana della penisola istriana, barbaramente seviziata e uccisa dai partigiani di matrice comunista del maresciallo Tito fra il 4 e il 5 ottobre del 1943.

Nel corso dell’evento gli aderenti alla manifestazione depositeranno un fiore in ricordo di una delle migliaia di vittime dell’odio politico che i nostri connazionali subirono tra il 1943 e il 1945 per poi essere costretti all’esodo da territori storicamente italiani”.

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