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Nonni memoria di storia. I racconti della guerra in Costa d’Amalfi

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Salerno – In occasione della Festa dei Nonni del 2 ottobre, Unicef Italia ha lanciato il “Manifesto dedicato alle nonne e nonni ambasciatori di pace”, legandolo alle celebrazioni del 75° anniversario della nascita del Fondo della Nazioni Unite per l’Infanzia (11 dicembre 1946).

Il documento contiene i 9 principi della solidarietà intergenerazionale, di cui si sottolinea il valore sociale. Scopo del Manifesto, infatti è sottolineare che i nonni “sono custodi della memoria storica, promotori di solidarietà intergenerazionale, costruttori di una società non violenta”. I nonni, memoria della collettività.

È nel ruolo di educatori, riconosce l’Unicef, che i nonni supportano i nipoti nel processo di apprendimento, trasmettendo valore e conoscenza. I nonni rappresentano le radici e la continuità. Possiedono le informazioni sulla storia della famiglia, conoscono le vicende degli antenati e dei loro figli, quando questi erano piccoli. Un bagaglio personale affascinante per i più giovani.

Ma sono anche testimoni degli eventi passati e sanno che le conquiste di oggi – la pace, la democrazia – non vanno date per scontate, ma sono il frutto di un lungo cammino. Sta a loro trasmettere questo patrimonio alle nuove generazioni. E questo ruolo di ‘ambasciatori di pace’ il Comitato provinciale Unicef di Salerno lo ha ricordatto il 20 dicembre, presso l’Aula consiliare del Comune di Minori nell’incontro con Rita Di Lieto, autrice dei due volumi “Voglia di raccontare”, editi da Officina Zephiro.

Presenti il sindaco Andrea Reale; Giovanna Ancora Niglio, past president dell’UNICEF salernitano; Maria Citro, assessore alle politiche sociali del Comune di Minori; Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it.  

I ricordi mai sopiti dei reduci hanno trovato sfogo nel racconto della loro vita al fronte, lontani da casa migliaia di chilometri, in paesi mai sentiti nominare prima (nel Corno d’Africa, in Russia, sul fronte balcanico o a Tientsin in Cina) oppure a bordo di navi perdute in mezzo a mari sconosciuti.

Le atrocità dei combattimenti, i bombardamenti, i rastrellamenti, le esecuzioni, la prigionia e i lavori forzati, il ritorno avventuroso da ‘sbandati’ e i miracolosi ricongiungimenti…

A queste testimonianze, in “Voglia di raccontare” di Rita Di Lieto, si sono aggiunti i ricordi di quanti erano rimasti a casa a piangere i propri lutti oppure nell’angoscia per la sorte dei cari dispersi o lontani, il conforto e l’aiuto vicendevole, l’ammasso, il razionamento, la fame ma anche lo sbarco degli Alleati, le battaglie sui valichi dei Monti Lattari, i rest camp, Salerno Capitale, il re a Ravello e a Raito, quel maledetto treno 8017, i rimpatri della Croce Rossa… Tutto questo riecheggia nella narrazione dei testimoni ma anche dalle testimonianze dei “figli della guerra” e dai ricordi dei nipoti, di quella che fu un conflitto complesso, in buona parte ancora poco conosciuta dai più.

Una testimonianza dal vivo, quella di Gioia Del Pizzo raccolta nel dialogo con il nonno Andrea Apicella: un bagaglio di racconti ed esperienze che una generazione storica affida a quella più giovane.

Racconti, seppure in una chiave un po’ diversa, che una nonna narra ai propri nipotini, tra un dolce e l’altro, in “Favolando. Quando le favole nascono cucinando” (Terra del Sole edizioni), storie scritte e disegnate da Viviana Bottone, a chiudere l’appuntamento di Minori.

Vicende “immaginarie”, ma sempre ricche di una “morale” che vale a tutte le età. Così, tra un orsacchiotto giramondo e montagne parlanti, si elaborano, con ingredienti genuini, e prendono forma babà e struffoli di Natale. Le dolci delizie “raccontate” in questa raccolta di favole sono quelle che la disegnatrice e grafica minorese ha ripreso dal ricettario della propria nonna Lina.

 

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