Pollica (Sa) – A tre giorni dal decesso della signora Giuseppina Masarone, 94 anni, mamma del sindaco pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, le cui esequie si sono svolte venerdì mattina nella chiesa ubicata sul porto di Acciaroli, due dei figli dell’anziana, Dario e Massimo, a capo della “Fondazione Angelo Vassallo, sindaco pescatore”, hanno affidato ad Anteprima24, una lettera di ringraziamento a quanti, in questi giorni di lutto, si sono stretti intorno al dolore della famiglia Vassallo.
Donna umile e coraggiosa, mamma Giuseppina, che dal primo giorno in cui venne trucidato il figlio Angelo, raggiunto da nove colpi di pistola esplosi da mani armate ed ancora ignote, la sera del 5 settembre 2010, non ha mai smesso di credere nella giustizia e di sperare di conoscere la verità sull’omicidio del figlio.
Lutto, dolore ma anche fiducia nello Stato e nella giustizia dunque, racchiusi nel ricordo di mamma Giuseppina, come riporta la lettera di Dario e Massimo Vassallo inviata alla nostra redazione:
“Alla fine di una giornata così intensa e sentita, abbiamo il dovere di ringraziare la comunità di Acciaroli, Pollica e la comunità cilentana che si sono strette attorno al nostro dolore con amore fraterno, condividendo un dolore unico e particolare.
Abbiamo rivisto la comunità di Angelo, unita, compatta. Ringraziamo tutti gli amministratori di questo splendido Paese e i tantissimi italiani che da Capaci a Rosolina, hanno condiviso questo momento.
Dopo dieci anni che giriamo questo Paese per raccontare la storia di Angelo, possiamo dire che nostra madre era diventata la “seconda madre” di tantissimi italiani.
Taciturna e chiusa nel suo dolore, mamma Giuseppina è entrata nei cuori di tanta gente con semplicità, umiltà e amore.
Ringraziamo i tanti che hanno percorso centinaia di chilometri per partecipare al funerale, partendo da Roma, Brindisi, Napoli e Salerno.
Ringraziamo il colonnello del Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno, Gianluca Trombetti, e il comandante della stazione carabinieri di Pollica, Lorenzo Brogna, che ancora una volta hanno dimostrato un legame indissolubile tra l’Arma e la Fondazione Angelo Vassallo.
Nel dolore, ma tutti insieme, abbiamo dimostrato che noi siamo lo Stato, capace di serrare i ranghi e andare avanti anche in un momento come questo.
I nostri avi ci hanno insegnato e indicato la strada giusta da seguire e dopo circa dieci anni abbiamo rivisto sul sagrato della piccola chiesa ubicata sul porto, occhi diversi, lucidi, dove non si scrutava la morte, ma era ben evidente la speranza.
Grazie a tutti.
Dario e Massimo Vassallo”.
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