Salerno – Il consigliere comunale Gianpaolo Lambiase visita il Parco Fotovoltaico di Monte di Eboli e porta alla pubblica attenzione la dimensione economica di quello che definisce “non certo un buon affare per i salernitani”. Afferma: “Il responsabile della sicurezza della società RTR ha dimostrato grande professionalità nella dettagliata illustrazione fornita durante la visita guidata ai tre lotti, che ospitano i pannelli fotovoltaici. L’intervento promosso dal Comune di Salerno ha sicuramente aspetti positivi. Il problema (ancora da risolvere) è lo scarso ‘ritorno economico’ che deriva all’Ente Pubblico, a fronte dei ‘ricavi’ (notevoli) dei privati che gestiscono l’impianto”. Nello speicifico: “La quantità di energia che si produce ogni anno (pari a 33.000 MWh) è tale da azzerare i costi di consumo dell’intera rete cittadina di pubblica illuminazione (così recitava la ‘propaganda comunale’ quando fu realizzato il parco fotovoltaico). In realtà il Comune riceve ‘briciole’ in cambio dei guadagni milionari della società di gestione. Il nostro Ente non ha azzerato alcun consumo e paga all’Enel l’importo in bolletta di 6,5 milioni l’anno per la pubblica illuminazione. I cittadini non sono a conoscenza che Salerno è dotata di una rete fatiscente, superata, inadeguata di cavi, di linee, di quadri elettrici, di pali per l’illuminazione e che consumano il doppio dell’energia utile alla propria alimentazione.
L’illuminazione pubblica di strade, giardini, uffici, scuole e monumenti è diventato uno spreco inaccettabile. Ricordiamo la storia del Parco Fotovoltaico di Monte di Eboli: il canone annuo offerto di 3,5 milioni di euro dalla TOTO costruzioni, la ditta che vinse l’appalto, venne rinegoziato e concordato al ribasso (1.194.000 euro) prima del completamento dell’opera (causa riduzione delle tariffe incentivanti dello Stato). Costruito dalla Toto Holding, il Parco è costato 72 milioni. Entra in funzione nel maggio 2011 e viene gestito dalla Monteboli Spa (società controllata dalla stessa ‘Toto’). Dopo appena un anno, ‘Toto’ vende il Parco al Gruppo RTR per 90 milioni di euro. L’Impianto di Monte di Eboli ha fruttato alle società che ne hanno curato la gestione, in cinque anni, una cifra che è molto vicina alla somma impegnata per la realizzazione delle opere. Dalla fine del 2011 al 2016 i privati hanno incassato, tra incentivi statali e la vendita di energia prodotta, oltre 60 milioni di euro.
Il Comune ha ricevuto una royalty per lo stesso periodo paragonabile ad una ‘piccola mancia’: circa 5 milioni. Tra l’altro a settembre dello scorso anno Terra Firma rese pubblico un altro annuncio: la messa in vendita una seconda volta della gestione dell’impianto di Monte di Eboli. Ho chiesto all’Amministrazione Comunale di rinegoziare il contratto con la società che gestisce il Parco Fotovoltaico. Il Comune di Salerno è trattato da cenerentola! I guadagni sulla compravendita degli impianti sono ‘extraprofitti’ accertati, non previsti da contratto, ad esclusivo vantaggio dei privati. Per quanto tempo ancora dobbiamo veder sfumare un introito certo per le casse comunali, che potrebbe contribuire a ridurre le pesanti tasse locali?”.
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