Fonderie Pisano a Buccino, il Tar boccia variante al Puc e il Comune prepara il ricorso in Consiglio di Stato

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 4 minuti

Buccino (Sa) – Annuncia il ricorso, in appello alla sentenza del Tar di Salerno, davanti ai giudici del Consiglio di Stato, il sindaco del Comune di Buccino, Nicola Parisi, intervenuto oggi con una nota ufficiale indirizzata alla cittadinanza all’indomani dell’esito di una sentenza con la quale i giudici del Tar della Campania hanno “bocciato” la variante urbanistica comunale inerente la trasformazione dell’area della zona industriale di Buccino in “distretto industriale di tipo agro-alimentare” che aveva bloccato l’ingresso alla delocalizzazione delle fonderie Pisano di Salerno nell’ex lotto industriale “Metalli e Derivati” e di tutte le attività industriali di tipo non agro-alimentare, nella zona industriale di Buccino.

Sentenza che ha così dato ragione al ricorso al Tar contro il Comune di Buccino, presentato dalle Fonderie Pisano e da altre nove aziende, che avevano chiesto l’annullamento della variante al Puc della zona industriale di Buccino. 

Pur rispettando le decisioni giurisdizionali – scrive in una nota il Comune di Buccino – l’amministrazione comunale rivendica la piena autonomia nel disporre circa le scelte di pianificazione del proprio territorio, funzionali allo sviluppo economico e sociale. Scelte- chiarisce- intraprese anche a tutela del territorio rispetto all’eventuale insediamento di attività industriali che non soltanto insalubri ed inquinanti-tuonano dal Comune- ma altresì in grado di determinare una perdita di valore dello stesso territorio, privandolo della sostanziale capacità di attrarre iniziative industriali del settore agro-alimentare che sono incompatibili con la contemporanea presenza di industrie insalubri ed inquinanti.

In questo contesto – continua – l’amministrazione comunale rivendica il diritto di tutelare e valorizzare attraverso l’uso legittimo delle funzioni di pianificazione del territorio, il presente ed il futuro del proprio territorio e dei relativi abitanti, in funzione della tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

Non si discute quindi per Palazzo di città perché a scegliere il futuro del territorio in rappresentanza della comunità, è l’amministrazione comunale.

Comune che, per scongiurare l’insediamento di industrie inquinanti sul territorio, aveva modificato la destinazione urbanistica dei suoli sui quali dovranno insediarsi le nuove industrie, adottata con delibera n.60 del 17.5.2018 e approvata all’unanimità da maggioranza e opposizione del consiglio comunale di Buccino, che salvo aziende già esistenti, trasforma la zona industriale in “area di crisi non complessa-distretto industriale di tipo agroalimentare”, “sbarrando” la strada all’ingresso di industrie di tipo non alimentare, quali ad esempio le fonderie.

Variante adottata dunque, proprio a seguito dell’ipotesi di delocalizzazione delle fonderie a Buccino che aveva fatto alzare gli scudi sia da parte del Comune, ma anche da parte di comitati, associazioni, cittadini e imprenditori agricoli e alimentari, tanto che i Pisano avevano fatto ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento del provvedimento comunale .

Ricorso al Tar dunque, presentato con la stessa motivazione di richiesta di annullamento variante, oltre che da Fonderie Pisano, anche da altre aziende come la società di lavorazione rifiuti sarnese Buoneco, e dalle aziende già operanti nell’area industriale di Buccino quali: curatela fallimentare Etitalia-ex Stampatex, Industrie Calce Casertana, Magaldi Power, Ceramica Vietri Antico, Bi-Qem Specialties, Maco International e Icep.

Ricorsi di Pisano e altri, sui quali i giudici avevano proceduto in corso dibattimentale, all’unificazione dei procedimenti, pubblicando le sentenze che ieri, hanno dato ragione ai Pisano e alle altre aziende, “bocciando” invece, la variante al Puc adottata dal Comune di Buccino per la zona Industriale.

Una notizia che arrivata oggi nel territorio volceiano, alle prese con l’emergenza covid-19, come un “fulmine a ciel sereno”, ma che continua a tenere alta l’attenzione della politica, dei comitati cittadini e ambientalisti, dei residenti e degli imprenditori dell’agro-alimentare che, nell’ipotesi in cui dovesse realizzarsi la delocalizzazione di industrie potenzialmente inquinanti come le acciaierie o il mega impianto di trattamento aerobico di rifiuti, sono pronte a chiudere i battenti delle attività industriali che ogni anno, danno lavoro a migliaia di famiglie provenienti da decine di comuni della Valle del Sele, Tanagro e Alburni.

Esprime disappunto sulla sentenza emessa dal Tar e vicinanza ai cittadini di Buccino, pronti all’occupazione della zona industriale  nella battaglia a tutela dell’ambiente nella Valle del Sele e Tanagro, anche il componente del comitato “No inceneritore” di Oliveto Citra e attivista, Francesco Senese. “Esprimo vicinanza alla popolazione buccinese – spiega Senese che aggiunge – in questi casi, preferisco citare un discorso pronunciato da un Pubblico Ministero salernitano il quale, durante un convengo di piazza, sostenne come spetta ai Comuni predisporre nei loro strumenti urbanistici, strumenti idonei, e ci sono, per evitare gli insediamenti di industrie potenzialmente inquinanti”.

 

 

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it