Salerno, flash mob dei ristoratori: “In Campania non si rispetta il diritto al lavoro”

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 4 minuti

Salerno – L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, la Campania no. È quanto sostengono i rappresentanti dell’associazione commercianti salernitani che, questa mattina, sotto la prefettura di Salerno, hanno manifestato con un flash mob contro l’ordinanza emanata dal presidente della regione Campania che limita gli orari di apertura di tutti gli esercizi commerciali che offrono ristorazione e bevande alcoliche. Secondo i rappresentanti dell’associazione, i veri problemi sono all’esterno dei negozi dove si formano assembramenti e contro i quali i gestori dei locali possono fare poco. Per questo ancora una volta è stato chiesto un incremento di forze dell’ordine e allo stesso tempo di rivedere l’ordinanza che penalizza esercizi come gli american bar che iniziano a lavorare verso le 22 e secondo le disposizioni di De Luca dovrebbero chiudere alle 23.

Di seguito le richieste presentate dall’associazione nel documento consegnato al Prefetto: 

1. ANNULLAMENTO CHIUSURA ALLE 23.00 DEI LOCALI PUBBLICI
Tale disposizione, priva di condivisibile motivazione, assesta alla categoria, già pesantemente provata da recenti provvedimenti restrittivi, un ulteriore duro e fatale colpo. Essa denota una totale mancanza di considerazione per i grandi sacrifici posti in essere dagli esercenti tutti, munitisi di tutto quanto richiesto dalla legge e sempre attenti al rispetto delle disposizioni di sicurezza volte al contenimento della diffusione epidemiologica; ciò a beneficio sia dei lavoratori che dei clienti. Dunque, sempre senza motivo, si colpevolizza un intero settore che, invece, nel tempo seguito al lockdown, ha subito mostrato di essere ligio e rispettoso, nei fatti assistendo le Autorità preposte nel controllo del rispetto delle prescrizioni sia all’interno dei locali che nelle zone ad essi limitorfe. In tale contesto, ed in assenza di un’organica programmazione complessiva, l’imposizione di un coprifuoco dopo le ore 23:00, è misura oltremodo dannosa, quando non del tutto inutile, anche e soprattutto se si considera la totale mancanza di un’organica ed efficace attività di controllo del territorio da parte delle Autorità preposte. 

2. ANNULLAMENTO DIVIETO DI VENDITA PER ASPORTO DOPO LE 22.00
Il provvedimento in merito all’asporto, con divieto a far tempo dalle ore 22:00, risulta al contempo contraddittorio ed inutile rispetto agli stessi fini che con esso si intendono perseguire.
Contraddittorio in quanto alla preparazione di cibi e bevande destinate all’asporto si dedicherebbero le stesse persone, munite dei relativi dispositivi, che fino alle ore 23:00 hanno legittimamente curato la preparazione e somministrazione di quanto servito ai tavoli durante l’apertura al pubblico.
Inutile, in quanto con il divieto in esame certo non si avversa il fatto che le persone escano di casa, se si considera che, ferma la possibilità della consegna a domicilio, chi esce, nella quasi totalità dei casi, non è mosso dall’intento di prendere cibi o bevande da asporto, liberamente fruibili a casa, ma proprio dalla volontà di trascorrere del tempo fuori dalle mura domestiche. A questo punto tanto meglio che ciò, che comunque avviene, sia in luoghi sicuri e controllati dagli esercenti commerciali, interessati al rispetto delle regole, sia per motivi di sicurezza, che per la volontà di evitare le pesanti sanzioni previste in caso di violazione delle norme in tema di uso dei dispositivi di protezione ed igienizzazione.
Associazione Commercianti Salerno – Piazza Umberto I n.1 – 84121 SALERNO Tel. 089 2865498 FAX 089 2582544 [email protected]

3. RICHIESTA DI MAGGIORI CONTROLLI IN STRADA DOVE SI INDIVIDUANO ASSEMBRAMENTI
Come accennato nei punti precedenti, la soluzione non è nell’individuare, di volta in volta, i “colpevoli” di turno: ristoranti, pub, bar, pizzerie, palestre, discoteche, piscine, attività professionali, uffici pubblici o privati (gli esercenti ho.re.ca., loro malgrado, sono sempre ed ingiustamente tra i primi sospettati ad ogni occasione). La soluzione, appunto, è nel predisporre ed attuare un’accorta attività di controllo che vada a concentrarsi su realtà ben più problematiche; al contempo assumendo dove necessario, i provvedimenti utili verso chiunque non sia ligio alle regole e non promuova condotte adeguate. 

4. RICHIESTA DI COPERTURA DEGLI SPAZI ESTERNI CONCESSI STRAORDINARIAMENTE PER IL COVID-19
Si chiede, infine, in vista dell’incipiente stagione invernale, alfine di dare senso e continuità ai provvedimenti autorizzativi per maggiori spazi esterni assunti nel periodo immediatamente successivo al lockdown, che venga concessa la possibilità di usufruire di suddetti spazi, anche nel periodo invernale, con strutture mobili su modelli che congiuntamente andremo ad individuare.
Confidando in una seria e ponderata valutazione delle proposte qui formulate e con auspicio di un loro accoglimento, pena il sostentamento dell’intero settore. 

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it