Salerno – Famiglia di borseggiatori smascherata dai Carabinieri. In manette due sorelle ed il marito di una di esse. Una componente della banda dedita ai furti con strappo nei mercati rionali che si tengono settimanalmente in varie località del territorio, è stata trovata in possesso addirittura di un’agenda sulla quale annotava scrupolosamente le date nel corso delle quali i commercianti ambulanti aprono al pubblico le loro bancarelle. Stavolta a tre persone giunte a Sapri da Campagna è andata male in quanto due donne, due sorelle e il consorte di una di loro, sono finiti in manette. Importante e risolutiva operazione dei carabinieri della compagnia di Sapri diretta dal capitano Michele Zitiello che, nel corso di un blitz, sono riusciti a cogliere in flagranza di reato la banda di ladri appartenenti ad una consorteria familiare, mettendo fine ad un’attività che aveva come obiettivi i portafogli di clienti impegnati negli acquisti nelle aree mercatali. A finire nelle celle del carcere di Potenza sono state la 57enne e la 46enne G.M. e G.A. e il marito di quest’ultima, C.C. di 55 anni, tutti residenti nella città della chiena, a Campagna. Da tempo il trio era finito sotto la lente di osservazione dei militari dell’Arma della stazione saprese agli ordini del maresciallo Pietro Marino, fino a quando il cerchio si è stretto. L’ultimo colpo, quello risultato fatale ai tre malviventi, lo avevano messo a segno a danno di una donna di San Giovanni a Piro alla quale era stato sottratto il portafogli contente la somma di circa 200 euro. L’atto criminoso era stato notato dagli investigatori. Il gruppo di malviventi dopo il colpo stava repentinamente allontanandosi dalla scena del crimine ma immediatamente veniva inseguito e fermato a bordo dell’auto dopo un breve inseguimento. Perquisiti, i tre venivano trovati in possesso della somma poco prima sottratta all’anziana, oltre ad altri 480 euro che si ritiene provento di ulteriori furti, per cui si provvedeva al loro sequestro, unitamente alla agenda con gli orari. Alla donna vittima del furto veniva restituita la somma di denaro mentre per i tre, su disposizione dell’autorità giudiziaria, si aprivano le porte del carcere.
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