Dolce Vita e Sea Garden riaprono: vinti i ricorsi contro le chiusure

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Salerno – Sia il Dolce Vita con l’avvocato Simone Labonia che il Sea Garden con il ricorso al Tar dell’avvocato Fortunato vincono la loro battaglia contro le chiusure disposte dall’autorità giudiziaria e dal prefetto per presunte violazioni alla normativa anti Covid.

Nel primo caso, la discoteca il cui video con assembramenti era stato postato dall’influencer Selvaggia Lucarelli si trattava di un provvedimento di chiusura per 15 giorni. Nel secondo caso, il Sea Garden, invece, la chiusura era di cinque giorni ed era stata notificata ieri.

Dopo aver dunque pensato di dover saltare il weekend, la vittoria nelle aule del tribunale ha consentito il proseguimento delle attività, lasciando però rabbia ed amaro in bocca ai proprietari per la serie di disagi causati. In particolare i vertici del Sea Garden in una nota criticano la tempistica del provvedimento di chiusura fosse giunto  a pochi istanti dall’inizio di un weekend, tra i più produttivi della stagione.

Con mille prenotazioni, una spesa alimentare deperibile per migliaia di euro già in dispensa e uno staff composto da molti di elementi (cucina, personale di sala, barman, hostess, cassiere, addetti alla sicurezza, pulizie, ecc.) pronto a fare il  proprio mestiere viene interdetta la struttura a svolgere la propria attività.  Un danno economico ingente e di immagine incalcolabile. Gli sforzi di mesi di una proprietà, del suo entourage e dei suoi collaboratori reso vano da motivazioni pretestuose e comunicate con una tempistica a dir poco anomala “si legge nella nota che annuncia anche l’accoglienza del ricordo“. Oggi, a 24 ore di distanza, il ricorso presentato nelle sedi opportune è stato accolto. Ma il weekend è ormai compromesso. Accogliere centinaia di persone e garantire un servizio adeguato non è uno scherzo.  Non basta lo schiocco delle dita di una mano.  Ci sono dietro le competenze ed i sacrifici di tante persone.  Questo sarebbe quasi ora che chi gioca con le nostre attività iniziasse a capirlo!”.

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