Salerno – Mai avrebbe pensato che esercitando un lavoro per provvedere al sostentamento della famiglia gli avrebbe procurato tanti guai fisici da dover ricorrere alle cure dei medici ospedalieri. Eppure, per un 41enne di Capaccio Paestum le cose sono andate esattamente così. Stava tranquillamente spingendo il proprio carrettino lungo la spiaggia del litorale per vendere granite quando veniva avvicinato da un personaggio che chiaramente gli faceva capire di doversi allontanare con la sua bancarella mobile, perché quella zona “appartiene ad altri”. Un avvertimento prima espresso a parole, poi di fatto, pestando il malcapitato in modo brutale, tanto da costringerlo a ricorrere alle cure di un medico. In poche parole era la concorrenza che alzava la voce e le mani ritenendo, a sproposito, che quella del 41enne fosse stata un’invasione di campo negli affari. Eppure quel venditore di granite, tra l’altro era al suo primo giorno di lavoro, aveva tutte la carte in regola. Aveva ottenuto il permesso degli uffici competenti, aveva pagato i diritti e l’intera pratica gli era costata quasi 600 euro. La domanda è: chi l’ha picchiato è in possesso degli stessi permessi? E’ la solita storia che si ripete puntualmente quando ci si arroga la pretesa di una esclusività che non esiste. Modi incivili e pericolosi. La vittima dell’aggressione ne avrà per cinque giorni, un’esperienza che certamente lo terrà lontano dalle spiagge per vendere le sue granite. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
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