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Salerno – Trasportava oltre un chilo di cocaina purissima, intercettata a Civitavecchia fu seguita fino a Salerno per capire a chi fosse destinato lo stupefacente. Lei e il destinatario furono poi ammanettati in piazza Vittorio Veneto. La sudamericana, scoperta, collaborò con le forze dell’ordine. Il giudice per le udienze preliminari Donatella Mancino ha condannato a 9 anni di reclusione Vincenzo Sabatino di Sant’Egidio del Monte Albino, noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici in materia di traffico di droga, ritenuto organico al clan Greco-Sorrentino e a 5 anni e 4 mesi Tanamo Mestre, 42 anni, cubana. La posizione della terza persona non è stata giudicata nel procedimento di ieri. Il pubblico ministero per i due, difesi da Vincenzo Calabrese e Giuseppe Russo aveva chiesto rispettivamente 8 anni per lui e 6 anni per lei.
I fatti risalgono allo scorso mese di febbraio, quando Vincenzo Sabatino fu arrestato unitamente a Tanamo Mestre successivamente ristretta ai domiciliari. I due, partiti da Sant’Egidio non potevano sapere che nel frattempo la sudamericana col pacco contenente un chilo e duecento grammi di cocaina purissima suddiviso in ovuli, fermata e scoperta a Fiumicino, era divenuta un’esca. Scoperta, la donna non ha potuto ingerire gli ovuli che avrebbe poi dovuto espellere a Sant’Egidio dove i due avevano anche prenotato una stanza d’albergo. La donna arrivava dall’Ecuador ed era attesa alla stazione per consegnare la droga, già scoperta alla dogana internazionale dove il Gico aveva precedentemente intercettato il carico. La cocaina era stata individuata per mezzo di accurati controlli, con il fermo in flagranza e la successiva collaborazione per chiudere il cerchio sugli acquirenti. «Dovevo consegnare questo pacco ad un uomo alla stazione di Salerno, uno di Sant’Egidio», aveva riferito la donna.