Condannato a 30 anni per l’omicidio di una prostituta, in appello la perizia sulla capacità di intendere e di volere

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Salerno – Nuova perizia per l’omicida della lucciola Rosa Allegretti. Condannato  in primo grado a 30 anni e sei mesi di reclusione, ha preso il via in queste ore il processo d’appello per Costabile Piccirillo reo confesso dell’omicidio di Rosa Allegretti. Dopo l’apertura del battimento, il difensore  Giuseppe Vernacchio di Benevento ha posto diversi interrogativi. 
Nel corso del dibattimento dinanzi ai giudici della Corte d’Assise e d’Appello è stata disposta una nuova perizia sulla capacità di intendere e di volere dell’uomo al quale è stato già diagnosticato un disturbo bipolare. La perizia comincerà il 20 luglio ed i risultati saranno illustrati nell’udienza di ottobre.  Era il 22 dicembre 2011 quando in un fondo agricolo nei pressi di via Mascagni ad Agropoli dei cercatori di funghi videro in un terreno un corpo esanime e diedero l’allarme. Era appunto il cadavere dell’Allegretti. I piedi erano stati legati con una fune e il corpo, ancora vestito, non presentava particolari segni di violenza ad eccezione di una grossa ferita sulla testa. L’attività investigativa portò subito a concentrare l’attenzione su Costabile Piccirillo, all’epoca 38enne, poiché notato, il giorno precedente, sul luogo del ritrovamento del cadavere. A distanza di poche ore questi veniva arrestato. Dapprima negò qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda poi, visti gli schiaccianti elementi di prova a suo carico, messo alle strette confessò. 
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