Contursi Terme – Ha presentato le sue dimissioni dalla carica di vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Contursi Terme, dopo aver votato unanimemente, con maggioranza e opposizione, contro la possibile riapertura alla lavorazione dei rifiuti liquidi, non provenienti dal territorio comunale, presso l’impianto di depurazione Cgs sito nella zona industriale Asi di Contursi Terme, il presidente della Riserva regionale naturale protetta Monti Eremita-Marzano-Foce Sele e Tanagro, Antonio Briscione, durante il consiglio comunale straordinario monotematico che si è svolto questa mattina nell’aula consiliare cittadina per discutere della questione ambientale la possibile riapertura delle attività lavorative dell’impianto di depurazione.
Dimissioni che arrivano come un fulmine a ciel sereno per la cittadina termale del cratere salernitano, all’indomani di un dibattito con accuse dai toni forti verso il sindaco di Contursi Terme, Alfonso Forlenza, sollevate dall’ex vicesindaco, circa presunte anomalie sull’iter politico e tecnico di Palazzo di città, inerente l’iter di rilascio di autorizzazioni in sanatoria di opere abusive presenti presso il sito di trattamento dei rifiuti liquidi gestito dal Cgs Salerno. Accuse, poi smentite dal primo cittadino che ha spiegato la sua estraneità circa la possibile riapertura del sito al trattamento dei rifiuti liquidi.
Impianto di depurazione, quello di Contursi Terme, che è fermo da anni, a causa di una querelle burocratica e giudiziaria tra l’Ente gestore dell’impianto, il Cgs Salerno, e il Comune della cittadina termale, scaturito con il rilievo da parte dei tecnici comunali, della presenza di opere abusive nell’impianto di depurazione tali da far scattare la chiusura del sito al trattamento e alla lavorazione dei rifiuti liquidi, tra cui percolato di discarica, provenienti da fuori comune.
Un blocco temporaneo quindi, delle attività di depurazione che, tra le altre cose, si è rivelato costoso per la società che gestisce l’impianto, la quale, in seguito ai rilievi comunali, avviò due anni fa l’iter di una richiesta di sanatoria delle opere abusive che furono “bocciate” dal parere negativo della commissione paesaggistica comunale. Parere negativo che lo scorso anno, vide il Cgs fare ricorso alla magistratura, chiedendo ed ottenendo qualche giorno fa, dai giudici del Tribunale amministrativo regionale, l’annullamento del parere negativo della commissione tecnica e dei relativi atti collegati. Una sentenza che ora, vedrà di nuovo la commissione comunale paesaggistica riunirsi e vagliare tutti gli atti ai fini del rilascio o diniego del parere autorizzativo per le opere oggetto della sanatoria ai fini del totale funzionamento dell’impianto di depurazione.
Atti rilasciati dall’ufficio tecnico comunale che, secondo l’ex vicesindaco presenterebbero delle anomalie, oltre ad una ipotetica scomparsa di alcuni documenti ufficiali dagli uffici di palazzo di città.
Ipotesi e anomalie che, se vere e riscontrate, potrebbero esseri gravi, quelle finite al centro del dibattito del consiglio comunale e nello scontro di Briscione contro il sindaco, ma la querelle a colpi di documenti e accuse, terminata con l’approvazione unanime da parte dell’intero consiglio comunale del “no alla riapertura dell’impianto di depurazione alla lavorazione dei rifiuti liquidi provenienti da fuori comune”, si è conclusa con le dimissioni del vicesindaco e con la richiesta da parte di Briscione e del capogruppo di minoranza, Franco Rosa, di valutare la possibile rimozione dall’incarico, del capo ufficio tecnico comunale, oltre alla richiesta ai carabinieri e fatta iscrivere a verbale al segretario comunale da parte del capogruppo di minoranza, di trasmettere tutti gli atti inerenti la vicenda “depuratore della zona industriale di Contursi Terme” alla Procura della Repubblica di Salerno ai fini della verifica della regolarità o irregolarità degli atti e dell’azione della “macchina comunale”.
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