Salerno – Consentire ai cittadini gli spostamenti per la coltivazione, non professionale, dei campi agricoli privati collocati a distanza rispetto alle abitazioni, in piena emergenza covid-19. È questo il mistero che da giorni attanaglia gli amministratori comunali salernitani della Valle del Sele, degli Alburni, del Cilento e del Vallo di Diano, che in queste ore, stanno emanando avvisi e ordinanze sindacali per consentire la coltivazione non professionale dei campi agricoli ai fini dell’autosostentamento delle famiglie.
Attività agricola consentita dai decreti governativi nazionali ma non espressamente contemplata dalle ordinanze regionali della Campania che consentono la coltivazione ad uso privato dei soli campi adiacenti le abitazioni.
Una situazione questa, che a seguito delle sollecitazioni dei contadini e di migliaia di famiglie campane che vivono di autosostentamento agricolo, ha spinto i sindaci a chiedere chiarimenti alla Regione Campania. È il caso del Comune di San Rufo, nel Vallo di Diano, primo comune in Campania, ad aver chiesto a fine marzo, nero su bianco, chiarimenti all’avvocatura regionale, tanto da aver ottenuto l’”ok” da parte degli uffici regionali. Stessa richiesta è stata avanzata agli uffici regionali anche dalle amministrazioni comunali dei Comuni di Salvitelle, San Mauro Cilento e dalle associazioni Categoria tra cui l’associazione nazionale produttori agricoli, che attendono ancora risposta, mentre l’ex consigliere regionale della Regione Lazio e sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, nei giorni scorsi ha scritto direttamente al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiedendo l’emissione di un’ordinanza regionale “ah hoc” che consenta lo svolgimento di tale attività di tipo non professionali sulla quale si regge la gran parte dell’intero indotto economico e di autosostentamento delle famiglie che vivono sul del territorio campano costituito prevalentemente da comuni montani a vocazione agricola.
Così, in ordine sparso ed in assenza di una normativa regionale chiara invocata in una missiva indirizzata al presidente De Luca anche dal consigliere regionale del M5S, Michele Cammarano, i sindaci dei Comuni di Colliano, Buccino, Ricigliano, Sicignano degli Alburni, Contursi Terme, San Gregorio Magno, Prignano Cilento, Cicerale, Palomonte e Postiglione, hanno varato ordinanze e disposizioni comunali, dando il “via libera” ai contadini e alle famiglie, non titolari di partita Iva, per la coltivazione ortofrutticola dei campi di proprietà o in uso, ai fini non professionali e dell’autoconsumo, situati a distanza rispetto all’abitazione e collocati nell’ambito del territorio comunale. Spostamenti questi, che dovranno essere documentati da autocertificazione e i cui lavori agricoli dovranno avvenire nell’ambito del rispetto delle normative anti-contagio da covid-19.
Sulla questione relativa agli spostamenti per la possibilità di coltivare i campi con orti e frutteti ad uso non professionale sulla quale ogni Regione italiana ha varato disposizioni diverse, anche l’Uncem nazionale è intervenuta chiedendo l’intervento del Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, per consentire su tutto il territorio nazionale tale attività, mentre in Campania a seguito delle numerose disposizioni comunali e richieste di chiarimenti dei sindaci salernitani, l’Anci Campania ieri pomeriggio ha fatto una nota sulla questione- “Per chi ha l’orticello o il vigneto dietro casa o il piccolo fondo agricolo a qualche metro dalla propria abitazione e li coltiva per hobby-ha spiegato-arriva una interpretazione fornita dal vicecapo di gabinetto del Presidente della Regione Campania, Almerina Bove, al quesito posto da una polizia locale relativamente ai lavori all’interno di un fondo agricolo.
Secondo questa interpretazione-ha chiarito l’Anci Campania- si può uscire per curare il proprio orto e il piccolo fondo agricolo a patto che ricorrano due preliminari e precise condizioni: a) si tratti di salvare una cultura deperibile e che necessita quindi di un lavoro indifferibile; b) a lavorare sia una sola persona del nucleo familiare. Stesso discorso potrebbe valere per le potature degli alberi e le sfoltiture delle siepi”.
Insomma, secondo Anci Campania si può, ma molti sindaci salernitani per evitare di emanare provvedimenti sindacali o ordinanze che poi potrebbero giuridicamente rivelarsi nulle o non valide e far incorrere i cittadini in sanzioni di tipo amministrativo da parte delle forze dell’ordine adibite al controllo anti covid-19 sul territorio, restano in attesa di un chiarimento definitivo dalla Regione circa la possibilità di autorizzare i contadini allo spostamento per la coltivazione dei campi ortofrutticoli ai fini non professioni e che ad oggi, sul territorio campano è consentito con ordinanza regionale solo ai titolari di partita Iva e non a coloro che lo svolgono per hobby.