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Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it Tempo di lettura: 2 minutiSalerno – Saracinesche abbassate a metà come un segno di lutto per il dolore e la disperazione della chiusura. È la protesta annunciata da acconciatori, barbieri e centri estetici associati a Cna Salerno che temono sia confermata l’indiscrezione che circola con frequenza sulla proroga della zona rossa in Campania. In attesa dell’ufficialità e dell’Ordinanza del Ministro Speranza, la Cna di Salerno annuncia la pacifica protesta della categoria dei servizi alla persona. “Pur confidando nella riapertura da martedì 6 aprile – ha affermato Lucio Ronca, presidente provinciale di Cna Salerno – abbiamo ritenuto opportuno esprimere la sofferenza delle nostre imprese che anche attraverso la sottoscrizione di una petizione stanno facendo sentire il loro grido di dolore e esprimendo la ferma convinzione che è arrivato il momento di ricominciare”.
Le conseguenze gravi, disastrose, pesanti da superare sono temute dal Presidente regionale Cna degli acconciatori Sergio Casola. “Siamo tra le categorie che stanno pagando il prezzo più alto di questa pandemia, basterebbe pensare ai danni prodotti dai fitti dei locali da pagare, la perdita dei clienti che si stanno rivolgendo agli abusivi, loro liberi sì di lavorare, il pagamento delle utenze, tasse, tributi senza considerare che l’ultimo decreto sostegni non sosterrà per niente il nostro comparto“. A livello locale, la Cna Salerno ha consegnato una lista con più di 100 nominativi di presunti abusivi al Prefetto di Salerno ed ha provato a chiedere in mille modi, a tutti i livelli istituzionali anche con un appello bipartisan a Deputati e Senatori un intervento per questo settore sia per la riapertura che per il rilancio economico. A breve al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, la Cna presenterà anche la petizione nazionale che ha raccolto più di 34.000 firme per sostenere la richiesta di riaprire parrucchieri ed estetisti. “Ora basta – aggiunge Casola – non possiamo scendere in piazza perché rispettiamo l’emergenza sanitaria ed il rischio contagi, ma da martedì 6 aprile saremo in negozio per lavorare se in zona arancione, oppure per manifestare pacificamente il disagio gravissimo di più di 3mila imprese solo in provincia di Salerno costrette alla chiusura dalla zona rossa”.
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