Cava e Agro, 31 dicembre fine lavoro per 13 operatrici del Piano di Zona

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Cava de’ Tirreni (Sa) – Pd, Italia Viva, Psi, Azione, Città in comune, Insieme per Servalli, Cava ci appartiene.  I partiti che sostengono la maggioranza e l’assessore alle politiche sociali “esprimono vive preoccupazioni rispetto alla situazione che attualmente stanno vivendo le dipendenti assunte a tempo determinato, del Piano di Zona Ambito S02”.

Si tratta di 13 professioniste i cui contratti  termineranno in assenza immediate di soluzioni. “Alla data del 31 dicembre – spiegano i partiti – sono in scadenza i  contratti a tempo determinato che vedono in forza al Piano di Zona Ambito S2 – 5 Assistenti Sociali, 6 Sociologi e 2 Educatori professionali mentre alla data del 30 aprile 2022 scadranno i contratti a tempo determinato per due assistenti sociali part-time in somministrazione, in forza a far data dal mese di ottobre 2018”.

La preoccupazione  è legata non solo alle personali situazioni lavorative delle dipendenti ma si concentra ulteriormente sui beneficiari dei Servizi relativi alle attività progettuali.

“Non va dimenticato che l’Ambito è dovuto ricorrere a tali figure professionali per sopperire alla carenza di personale interno per rispondere alla costante richiesta dei MLPS e della Comunità Europea di un rafforzamento del Servizio Sociale Professionale.

I dipendenti che lavorano dal 2018 e che oggi rischiano di perdere il loro lavoro si sono occupate e si occupano dell’avvio, del monitoraggio, della rendicontazione e dei consequenziali atti amministrativi.

L’utenza in carico alle figure professionali dell’Ambito, rientra, in parte nella fascia dei percettori del reddito di cittadinanza impegnata nelle attività ad esso correlate, ossia la presa in carico in equipe multidisciplinare, che monitora e accompagna le famiglie in un percorso di uscita dell’assistenzialismo mediante il confronto con assistenti sociali, psicologi ed educatori, inoltre gli utenti sono protagonisti attivi nello svolgimento di Progetti di Utilità collettiva, attività obbligatoria per i percettori di Reddito di Cittadinanza.

Relativamente al progetto I.T.I.A. (Progetto Intese Territoriale di Inclusione Attiva), anch’esso seguito dalle predette figure professionali, vi sono famiglie in carico e una ampia fascia di utenti  strettamente correlati agli interventi di contrasto alla povertà, servizio socio-sanitario, gli anziani in assistenza domiciliare, gli alunni destinatari del servizio di trasporto scolastico, i convittori degli istituti scolastici e i bambini e genitori del Centro famiglia.

Pertanto si auspica un intervento per conoscere le sorti professionali delle lavoratrici in vista della prosecuzione dei servizi, nell’ottica della continuità occupazionale e della tutela per il personale in essere”.

Il documento è dettagliato: “Relativamente ai finanziamenti che sostengono le attività sopra esposte si rappresenta che la proposta progettuale presentata dall’Ambito S02 risulta tra i progetti ammessi al finanziamento per un importo complessivo iniziale pari ad € 438.527 e prevede  il rafforzamento dei servizi sociali in linea con gli obiettivi stessi del progetto.

L’Ambito al fine di semplificare il processo programmatico ha inteso concentrare gli interventi, consolidando il potenziamento del personale già in essere fino a giugno 2022, salvo proroghe.

Alla luce di quanto espresso, oggi si apprende che l’ Ambito è orientato  ad incrementare le ore lavorative esclusivamente a vantaggio  del personale a tempo indeterminato, a discapito di 13 figure professionali (oltre che di 13 famiglie), che perderanno il diritto a vedere continuare la propria attività lavorativa, facendo un passo indietro rispetto agli obiettivi del finanziamento concesso.

Vi sono inoltre molte altre risorse finanziarie che consentirebbero non solo una continuità dei servizi ma anche un miglioramento degli stessi e che allo stesso tempo permetterebbe alle figure professionali già in essere di poter assolvere all’obiettivo della continuità lavorativa: Il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale -Fondo Povertà oltre che il fondo di Solidarietà Comunale.

I finanziamenti ministeriali non gravano sulle casse dell’Ente e possono coprire sia le esigenze di incremento del personale assunto a tempo indeterminato part-time che quello a tempo determinato.

Non si comprenderebbe  una  scelta politica  diversa che si limitasse ad escludere e a privare una parte del personale del diritto di godere della continuità lavorativa in essere.

Sarebbe contro ogni logica oltre che uno sperpero di risorse, aver assunto del personale, averlo formato per potenziare delle attività e per alzare la qualità dei servizi, per poi  perdere un patrimonio umano e professionale  senza motivo alcuno, soprattutto in vista dell’ Accordo intercomunale per i servizi territoriali.

Siamo certi che anche i lavoratori a tempo indeterminato sarebbero favorevoli ad una soluzione di tal fatta non rinunciando alla collaborazione di colleghi con cui hanno lavorato in questi anni, nello spirito di solidarietà che impernia i rapporti di colleganza.

Si invitano pertanto i soggetti istituzionali ed il Coordinamento dell’Ambito a decidere in favore di una prosecuzione del lavoro di tali professionalità ha consentito il raggiungimento di molti risultati a vantaggio della cittadinanza dell’ Ambito S02”.

 

 

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