Salerno – Solidarietà alle vittime del maltempo che in Campania ha provocato morti e danni ingenti al mondo agricolo e una dura condanna al Governo che vuole smantellare la legge sul caporalato arrivano dalla giornata conclusiva dell’ottavo congresso della Flai Cgil Campania, che si è chiuso oggi al Grand Hotel Salerno, riconfermando all’unanimità Giuseppe Carotenuto, 54 anni, alla guida della sigla confederale della Cgil. Per il sindacato “serve un lavoro di prevenzione e non di mera gestione dell’emergenza” quando si verificano fenomeni atmosferici di questa portata. Mentre sulla legge 199 è stata ribadita la necessità di “non complicare ed intralciare la vita delle aziende sane che operano nel settore agroalimentare. Non permetteremo a nessuno – si legge nel documento politico – di modificare la legge che è un obiettivo importantissimo raggiunto dalla Cgil”.
Nel suo intervento conclusivo, il segretario generale della Flai Cgil nazionale, Mauro Macchiesi, ha ribadito il ruolo fondamentale di questa legge per contrastare le pratiche di illegalità nel settore. “Dietro lo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura – ha ricordato Macchiesi – c’è un giro di fatturato da 30 miliardi di euro. Abbiamo la necessità di difendere questa legge che è una legge di civiltà. Prima della 199 un caporale che veniva fermato riceveva una multa da 50 euro. Oggi nel Paese ci sono circa 200 persone che sono in carcere o hanno provvedimenti restrittivi ai domiciliari per la violazione della legge sul caporalato. Il prossimo passo – ha concluso – è realizzare il collocamento ed il trasporto pubblico”.
Tanti gli ospiti che hanno portato il loro contributo alla giornata di dibattito, conclusa con la votazione del segretario regionale da parte dei 75 membri dell’assemblea regionale: il direttore generale dell’Anicav, Giovanni De Angelis, il direttore della masseria Ferraioli, Giovanni Russo e Gianluca Torelli, responsabile del bene confiscato “Nicola Nappo” di Scafati.