Con 1300 controlli l’area di Salerno e provincia è stata quella con il maggior numero di controlli nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme, finanziato con fondi europei, per il contrasto dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e del caporalato.
Ispettori del lavoro, Carabinieri del NIL e delle Stazioni territoriali, Militari della Guardia di Finanza, cui si sono aggiunti in specifiche operazioni anche Ispettori Inps ed Ispettori dei servizi di prevenzione dell’ASL, assistiti da mediatori culturali inviati dall’OIM (Organizzazione Internazionale per i migranti), hanno dato luogo nel periodo dall’ 11 maggio al 29 maggio ad una serrata operazione congiunta intesa alla prevenzione ed al contrasto dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e del Caporalato in provincia di Salerno.
I risultati delle operazioni, con particolare riguardo ai fenomeni ed alle irregolarità riscontrate, sono stati illustrati dal Direttore dell’Ispettorato del lavoro di Salerno Antonio Zoina. Su un totale di 94 aziende ispezionate sono state riscontrate 51 imprese irregolari, equamente ripartite tra la zona sud Piana del Sele e la zona nord dell’Agro Nocerino Sarnese.
Nelle 94 aziende ispezionate sono stati ascoltati 583 lavoratori risultati per il 50% comunitari e per l’altra metà extra comunitari con una buona presenza dell’etnia asiatica ma con assoluta prevalenza di africani. I braccianti rispetto i quali sono state riscontrate violazioni delle norme sono 128 e rappresentano il 20% del totale della manodopera trovata intenta alle lavorazioni: dunque un lavoratore su cinque non è in regola con le norme a tutela del lavoro.
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