Buccino: maltrattata dal compagno per anni, mamma e figlioletto allontanati dall’abitazione

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Buccino (Sa)- “Episodio ignobile”. Non nasconde la sua preoccupazione e l’indignazione per quanto accaduto l’altra notte all’interno di una casa occupata da una famiglia di nazionalità rumena a Buccino, il sindaco della cittadina volceiana, Nicola Parisi.

Città dove nemmeno l’emergenza sanitaria per il covid-19 ha fermato le violenze. Così tra le mura domestiche di una casa situata in pieno centro cittadino, per anni si sono consumate nel silenzio, decine di episodi di violenze e maltrattamenti avvenute ai danni di una donna di 44 anni, da parte del compagno disoccupato.

L’uomo, un 33enne, per anni ha maltrattato e violentato con schiaffi, pugni e bastonate, la compagna, una casalinga di 44 anni. Violenze avvenute tra le mura domestiche e sotto gli occhi del figlio della coppia, un bambino di 8 anni, fino a martedì sera quando, a seguito dell’ennesimo litigio tra i due, il 44enne avrebbe prima schiaffeggiato la compagna e poi, l’ha cacciata fuori di casa mentre  stava nevicando.

Impaurita, infreddolita per via della presenza della neve, semi autonoma nei movimenti per via della slogatura di una caviglia del piede e sotto shock, la donna si è rifugiata a casa di alcuni amici del posto, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine che hanno evitato il peggio.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il maresciallo Michele Sabetta diretti dal maresciallo capo della locale stazione di Buccino, Gaetano d’Ambrosio e del sindaco della città, quest’ultimo infatti, ha accompagnato la donna in caserma dove ha poi denunciato il compagno.
Litigi alla cui base sembrerebbero esserci stati dei problemi economici scaturiti dallo stato di non occupazione lavorativa e all’abuso di bevande alcoliche da parte di entrambi.

Fatti, confermati dai due anche durante l’interrogatorio dei militari.

A mettere al sicuro la donna e il bimbo, presi in carico dai servizi sociali, ci hanno pensato il sindaco e il dirigente del Piano di Zona di Palomonte, Giovanni Russo, che in piena notte, hanno trovato degli alloggi disponibili presso una casa famiglia protetta dell’agro-nocerino-sarnese dove sono stati ospitati la mamma e il bimbo, mentre per l’uomo è scattata la denuncia.

Amareggiato per l’ennesimo episodio di violenza domestica che accade nel territorio volceiano, il sindaco Parisi- “usare la violenza su una donna-spiega- è un gesto ignobile e scellerato. Spero-aggiunge, mentre racconta amareggiato la storia della donna-che la Magistratura condanni quanto accaduto. In caserma-racconta-ho scoperto che la signora subiva maltrattamenti da anni ma che non ha mai denunciato alcun episodio ai carabinieri”.
 
Poi l’appello ai cittadini –“qualora ravvisiate episodi di violenza, aiutate le vittime a denunciare o segnalatelo alle Autorità competenti”.
Una storia terribile ma come tante, di quelle che accadono ogni giorno tra le mura domestiche  anche delle case della Valle del Sele e Tanagro. Una storia, l’ennesima, la cui denuncia arriva solo dopo anni di violenze subite in silenzio da parte delle vittime, che deve far riflettere ed interrogare la società la quale deve attivarsi per aiutare le vittime a denunciare, non girando mai lo sguardo dall’altra parte davanti ad un grido di sofferenza. Fatti questi, che lasciano poco spazio alla fantasia e sarebbero potuti culminare in una tragedia evitata solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri. Il tutto, sotto gli occhi di un bimbo di otto anni costretto ad assistere ad ogni sorta di violenza.
 
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