Salerno – Due presunti scafisti inchiodati dalle testimonianze dei migranti e fermati, 10 migranti caduti dal gommone e morti annegati. Il giorno dopo l’arrivo della nave militare spagnola “EPS Cantabria” con a bordo 401 migranti e 26 cadaveri di sesso femminile, recuperati in acque internazionali nel corso di quattro distinte operazioni di salvataggio, si apprendono particolari raccapriccianti. La Procura della Repubblica (in foto il vicario Luca Masini, ndr) aggiunge i seguenti particolari: “E’ stata assunta immediatamente la direzione delle indagini e sono state effettuate personalmente attività di indagine insieme con la Squadra Mobile della Questura di Salerno e con il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto finalizzate ad individuare eventuali scafisti o facilitatori ed a ricostruire i fatti. Le indagini – comunica il Procuratore Lembo – sono proseguite ininterrottamente fino a lunedì ed hanno consentito di acquisire fronti di prova integranti gravi indizi di colpevolezza a carico di due uomini sbarcati dalla nave che, di conseguenza, sono stati fermati. In particolare i due uomini sarebbero accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alle attività di tratta delle persone e di aver organizzato e trasportato almeno 150 persone a bordo di un gommone poi intercettato in acque internazionali dalla nave spagnola che ha provveduto al primo dei quattro salvataggi dei migranti. All’identificazione dei due scafisti, Mohamed Ali Al Bouzid di origine egiziana e di Al Mabrouc Wisam Harar di nazionalità libica si è giunti grazie alle dichiarazioni di più migranti che viaggiavano a bordo dello stesso gommone pilotato dai fermati. Sono state poi raccolte dichiarazioni di migranti che hanno permesso di accertare che almeno dieci migranti che viaggiavano sul gommone soccorso con il primo salvataggio sono caduti in acqua a causa delle avverse condizioni del mare e sono ancora dispersi”.
Le operazioni di Polizia connesse hanno consentito di accertare che i 427 migranti sbarcati dalla nave Cantabria provengono dai seguenti Paesi: Camerun; Nigeria; Libia; Guinea; Mali; Costa d’Avorio; Egitto; Togo; Sudan; Ghana; Sierra Leone; Marocco; Egitto; Camerun; Palestina; Namibia; Libia; Congo; Sierra Leone; Ciad; Siria; Sud Sudan e Senegal.
I minori appartenenti a nuclei familiari sono 24 mentre quelli non accompagnati ammontano a 18. Questi ultimi sono stati affidati alle strutture di accoglienza in provincia di Salerno. I 26 cadaveri di sesso femminile sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nel corso dell’attività di Polizia sono stati adottati 6 provvedimenti amministrativi di respingimento nei confronti rispettivamente di 3 egiziani e 3 marocchini. 311 migranti sono stati trasferiti, secondo il piano nazionale di ripartizione, presso le regioni Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Lazio. 90 resteranno in Campania (Salerno, Avellino, Benevento e Caserta).