“Parole ambigue dal Ministro Della Mala Vita su Casal Bruciato per non indispettire i cani feroci di CasaPound che minacciano donne e bambini. E la Polizia di Stato, che sequestra striscioni e telefonini, ridotta a servizio d’ordine per la campagna elettorale di un partito. Che pena“. E’ questo il tweet lanciato dal giornalista partenopeo, Roberto Saviano, nei confronti del Ministro degli interni, Matteo Salvini e delle forze di Polizia.
Tocca ricordare che il fatto a cui si riferisce lo scrittore è accaduto proprio a Salerno dove, su ordine del leader della Lega, la Polizia ha rimosso striscioni e sequestrato il telefonino a una ragazza avvicinatasi a lui per un finto selfie, a cui è seguita la domanda”Non siamo più terroni di merda?“. Alla risposta del Ministro “Cancella il video“, gli agenti si sono catapultati sulla ragazza e si sono impossessati del cellulare, senza avere alcuna autorizzazione. Anche questa reazione ha fatto il giro del web, soprattutto perchè la ragazza ha reso pubblico tale video con tanto di didascalia: “Questo è quello che è successo poche ore fa. Tanto per non dimenticare. Questo è quando la dittatura non ti dà modo di replicare. Antifascista e terrona sempre”.
In seguito al tweet dello scrittore Saviano che, va ricordato, è sotto protezione proprio di questo corpo istituzionale, è stata immediata la replica da parte dell’account delle forze dell’ordine: “La polizia di Stato serve il Paese e non è piegata ad alcun interesse di parte. Chi sbaglia paga nelle forme prescritte dalla legge. Che pena leggere commenti affrettati e ingenerosi per dispute politiche o per regolare conti personali”.
Oltre duemila sono i commenti, la maggior parte dei quali di incredulità, da parte degli utenti di twitter, che si sono scatenati per la presa di posizione della Polizia di Stato che, come corpo istituzionale italiano, dovrebbero essere ‘super partes’ e quindi non di partito. “Non mi sarei aspettato che dall’account istituzionale della Polizia si polemizzasse contro uno scrittore come Roberto Saviano e mai avrei voluto vedere una cosa simile. Ora i vertici del Viminale spieghino all’opinione pubblica e al Parlamento un comportamento simile“, questa è solo una delle reazioni dei lettori, i quali hanno manifestato pieno stupore nel vedere tale ‘battibecco’. E ancora: “Questo commento non è neutrale, il Paese che la Polizia di stato serve è composto da tutti i cittadini Italiani, incluso Roberto Saviano, che ha manifestato la sua idea commentando”. Ma non sono mancati commenti più ‘cattivi’: “Abbastanza imbarazzante. Auguriamoci che lo zelante social media manager della Polizia di Stato finisca a raccattare rifiuti“.
La domanda, dunque, sorge spontanea: in un’era contraddistinta dall’uso scorretto dei social, è realmente necessario che un’Istituzione come il corpo della Polizia di Stato prenda parte, proprio attraverso tali piattaforme, a vicende di carattere politico?