Niente annunci. E nemmeno uno strappo. Ma una tregua a tempo. Matteo Salvini da Napoli avvisa Forza Italia: “Non c’è un Maradona in campo. Sediamoci e troviamo il candidato migliore per la sfida in primavera alle Regionali”.
Si ferma un miglio prima della rottura. Non va oltre. Non detta la linea da leader del primo partito del centrodestra. Ma prende (ancora) tempo sul nodo Campania. Lo stallo resta. Forza Italia non scarica Stefano Caldoro. Giorgia Meloni non ritira Raffaele Fitto dalla Puglia. La Campania resta nell’impasse. Chi si aspettava l’annuncio è rimasto deluso. Salvini non va allo scontro frontale con gli alleati di Forza Italia che in Campania (tranne Mara Carfagna) fanno scudo a Stefano Caldoro.
Quindi il leader della Lega riapre la trattativa. Nessun cenno ad Aurelio Tommasetti, dato tra i papabili in casa leghista, per la sfida a Vincenzo De Luca. Doveva essere il giorno dell’investitura per l’ex Rettore dell’Università di Salerno. Al contrario, il nome di Tommasetti non viene mai citato nella mezz’ora di intervento. Salvini parla di temi nazionali: sicurezza, economia e lavoro.
Poi la consueta arringa contro Giuseppe Conte. Pochi i passaggi sulla battaglia politica locale: “Libereremo la Campania e Napoli”. Uno slogan che fa da sfondo al palco del teatro Augusteo di Napoli. Una kermesse sottotono. Che quasi delude le aspettative delle truppe leghiste (numerose) giunte da ogni angolo della Campania. La tappa napoletana non segna lo stappo con gli alleati. Salvini tiene aperta la porta. Si discute ancora. Poi arriverà la scelta”.
Pasquale Napolitano